Il centrocampista del Catania Mariano Izco carico quando si avvicina l’atteso derby di Sicilia contro il Palermo, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
“La squadra ha già capito tutto, bisogna giocare per la città, per i tifosi, per noi stessi. Dopo tre sconfitte nelle ultime quattro sfide un successo avrebbe un significato doppio, triplo. Ci permetterebbe di risollevare morale e classifica. Rivedrò Dall’Oglio, ex di turno: se dovessi giocare sarebbe un duello tosto. Siamo sereni e carichi. Potrebbe essere il mio ultimo derby? Magari sì, per questo voglio vincerlo una volta di più. Ci tengo, mi ritengo un catanese d’adozione, abito a poche centinaia di metri da Torre del Grifo e vivo questa settimana con la giusta carica”
“Nel 2008-2009 vincemmo per 2-0? Ci allenava Zenga, dall’altra parte dovevamo contrastare fior di campioni come Simplicio, Miccoli e Cavani. Ma con la spinta della nostra gente prevalemmo. C’è anche un 2-0 datato 2009-10 con Mihajlovic in panchina? E con due gol segnati da Maxi Lopez, pubblico in visibilio. Quando vinci alla fine conta solo quello. Come preparavano i derby Zenga, Mihajlovic, Simeone, Montella, Maran? Tutti grandissimi allenatori, come Baldini e Marino. Zenga cercava di smorzare la tensione con le battute, ma lavorava sodo. Sinisa e Simeone erano galvanizzatori. Mihajlovic non parlava. Bastava uno sguardo per farci capire l’importanza della gara. Con Montella e Maran abbiamo giocato un calcio spettacolare. L’episodio più curioso? La lite tra Andujar e Barreto nel 2013. Il nostro portiere beccò una botta alla nuca dall’avversario. Lo rincorse placcandolo e finì in rissa. Fu squalificato per tre turni”.
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