FOCUS: Baldini e la duttilità tattica del Catania

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Con il trascorrere delle domeniche il Catania targato Baldini sta riscuotendo ampi consensi tra tifosi e addetti ai lavori. La vittoria nel derby con il Palermo ha rappresentato il capolavoro tattico del trainer massese, abile nell’impartire ai suoi giocatori le mansioni da eseguire sul rettangolo di gioco. L’allenatore toscano, che ha accettato di rimanere in sella dopo aver guidato la formazione rossazzurra nell’appendice finale della stagione precedente, sta ottenendo risultati soddisfacenti con l’organico a disposizione infarcito di giovani di belle speranze ed elementi di categoria in cerca di riscatto.

Baldini, il quale preferisce parlare sempre di occupazione degli spazi piuttosto che di moduli, sta dando prova di non essere integralista sul piano tattico. Se da un lato l’avvento dell’allenatore toscano sulla panchina etnea ha segnato il ritorno al 4-3-3, autentico “marchio di fabbrica” del Catania ai tempi della Serie A, dall’altro la formazione rossazzurra ha dato prova di sapersi adattare alle situazioni e alla diversa disposizione in campo dell’avversario di turno.

Domenica scorsa contro il Palermo Baldini non ha rinunciato alla seconda punta a rimorchio di Moro, dando a Greco la possibilità di sganciarsi dalla linea mediana al fine di supportare meglio il tridente d’attacco. La manovra rossazzurra ha beneficiato di questa soluzione in termini di volume offensivo e il risultato finale è stato il giusto premio per un collettivo capace di esaltare il concetto di gioco di squadra.

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