FALLIMENTO CATANIA: i tifosi masticano amaro per la perdita della matricola, ma c’è un titolo sportivo da salvare

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Bandiera Calcio Catania

Il fallimento del Calcio Catania ha determinato la perdita della matricola federale 11700. Il legame tra il sodalizio calcistico etneo e il suo storico numero d’affiliazione in Federcalcio ebbe inizio nei primi anni ’70, a seguito della trasformazione in società per azioni delle squadre di calcio. L’8 aprile 1967 il Club Calcio Catania cambiò denominazione in Calcio Catania S.p.A. proprio in ragione della nuova regolamentazione che disciplinava la struttura delle società sportive.

Le cinque cifre numeriche della matricola federale hanno accompagnato i colori rossazzurri nella buona e nella cattiva sorte, diventando sinonimo di identità e appartenenza. Per i supporters rossazzurri ha rappresentato un vanto e un “patrimonio” da preservare con cura poiché nel corso degli anni la sua esistenza è stata messa a dura prova in più di un’occasione, a partire dalla calda estate del 1993 che costituì uno snodo fondamentale della storia del club.

Il “Caso Catania” fece giurisprudenza ed ebbe risonanza mediatica a livello nazionale. Il duro “braccio di ferro” tra Angelo Massimino e la Federazione produsse una spaccatura profonda tra il mondo rossazzurro e le istituzioni calcistiche. La compagine etnea dovette ripartire dal campionato di Eccellenza regionale nel novembre ’93, risalendo faticosamente la piramide calcistica nazionale fino a raggiungere il livello principale nel 2006. Il “Caso Martinelli” risalente al 2003 e più recentemente i famigerati “Treni del gol” dell’estate 2015 rappresentano ulteriori vicende in cui la matricola è stata messa a dura prova. Ora, incassato il fallimento societario dopo una lenta agonia, la priorità è salvare il titolo sportivo e al contempo tutelare l’immagine della città.

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