ESCLUSIVA – Stampa locale, Lo Porto: “La squadra fa divertire e soffrire. Serve ricapitalizzazione immediata. Immaginavo più tifosi allo stadio”

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Gradito ospite di Radio Antenna Uno in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com,  intervenuto nel corso della trasmissione Città Rossazzurra (appuntamento dal lunedì al venerdì ore 19/20), il collega del Giornale di Sicilia Daniele Lo Porto ha analizzato le vicende di campo ed extra campo del Catania:

Daniele, quali riflessioni sul ritorno alla vittoria dei rossazzurri?
“Ribadisco per l’ennesima volta che questa squadra mi piace, mi fa divertire e anche soffrire ma gioca con tanto cuore, determinazione, esprime per lunghi tratti un gioco piacevole ed è merito di Baldini e dei ragazzi. C’è un problema strutturale in difesa, soprattutto al centro. Calil ha portato esperienza, Monteagudo è meno distratto e questo è un elemento di conforto. Vittoria meritata sabato, la squadra crea tanto in area di rigore avversaria. Ha sofferto negli ultimi minuti quando il Potenza ha riaperto la partita e pensava come tante altre squadre di rimediare nei minuti finali e invece è andata bene per il Catania. Bella squadra, peccato che il cammino possa essere condizionato negativamente dai punti di penalizzazione ed è un peccato per i tanti punti persi per strada nei minuti di recupero”.

Meno di 3mila spettatori allo stadio contro il Potenza. Ti aspettavi questa risposta dai tifosi?
“C’è una comprensibile disaffezione purtroppo. Io mi sarei aspettato almeno 5mila tifosi contro il Foggia e invece erano soltanto 3.600. Avrei immaginato che sabato pomeriggio, anche se la giornata non era delle migliori, ci fosse stata una maggiore affluenza di pubblico. Il sentimento di molti tifosi è che non sanno se si giocheranno le partite successive, aspettando di vedere cosa succederà con i punti di penalizzazione ed il Tribunale. L’attenzione non è tanto rivolta al campo ma a tutte le circostanze pesanti e gravi che circolano sui cieli di Torre del Grifo. La squadra sta facendo tantissimo pur con dei limiti strutturali, per quello che ha dato meriterebbe un pò di passione in più da parte dei tifosi. Speriamo che in occasione del derby possa essere una giornata di festa in termini di passione, partecipazione, correttezza e risultato”.

C’è un pò di amarezza nell’aspettare una gara come il derby con la consapevolezza che poi si assisterà ad una partita ancora più importante in cui ci si gioca la vita?
“Nelle casse del Catania penso sia rimasto ben poco. La gara col Palermo ha tanti significati, inutile elencarli adesso. Un Palermo che è rinato avendo subito il fallimento e ripartendo dalla D, adesso gioca da protagonista in C. Esempio di chi ripartendo dal nulla ha recuperato tappe importanti. Gli aspetti romantici non è necessario sottolinearli. Ci sono scadenze fondamentali. Gli stipendi da pagare entro il 16 e l’udienza del 21. Speriamo che si possa trovare una soluzione per arrivare alla fine di questo campioanto, pensando che ci siano possibilità tecniche, economiche e giuridiche per andare avanti”.

Spesse volte hai parlato della speranza che arrivi un Babbo Natale molto generoso nei confronti del Catania…
“I pacchi dono li devono portare alla società gli stessi soci Sigi. Il Babbo Natale della circostanza è colui che ha preso i maggiori oneri e non onori, responsabilità in seno alla Sigi. Ma credo sia necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soci Sigi perchè il capitale va rifinanziato, vanno affrontate le scadenze. Con le dimissioni di Le Mura è cambiata qualcosa. Speriamo che un Babbo Natale con tante facce riesca a mettere sotto l’albero con la prima scadenza del 16 le risorse necessarie per pagare gli stipendi”.

Senza risorse esterne, il Tribunale come potrebe essere convinto a far andare avanti il Catania?
“Il Tribunale deve ragionare in termini oggettivi. Può essere una soluzione portare dei contratti di sponsorizzazione che abbiano concretezza, comunque sarebbero risorse limitate per 2-3 mesi di autonomia. Penso soprattutto all’autofinanziamento o l’opportunità di un investitore che venga da fuori ma servono tanti soldi, 5-6 milioni da trovare subito a tamburo battente. Io penso che il Tribunale fallimenare voglia avere queste garanzie. Non credo possa accontentarsi di promesse. Mi aspetto una ricapitalizzazione immediata per garantire intanto i costi di gestione ordinari. Il perito dovrà valutare anche l’abbattimento dei debiti e questo si andrà a verificare. Il contenzioso con il Comune di Mascalucia è stato dilazionato a vent’anni con una fideiussione da presentare. La spada di Damocle più indecifrabile è quella dell’Agenzia delle Entrate. Su questo anche il Tribunale avrà fatto delle verifiche. Lì il contenzioso è molto più rilevante. L’Agenzia delle Entrate può anche pensare di trovare un ulteriore accordo pur di recuperare qualche soldo piuttosto che passare da un fallimento che non porterebbe probabilmente nessun beneficio nelle casse dello Stato. Aspettiamo con il dovuto ottimismo ma anche con una certa perplessità e preoccupazione”.

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