Nel corso della trasmissione Città Rossazzurra, su Radio Antenna Uno in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com abbiamo sentito telefonicamente il collega di Video Regione Bruno Capanna a proposito della situazione delicatissima del Catania dopo il fallimento societario:
Si andrà avanti con l’esercizio provvisorio per scenari meno traumatici?
“L’auspicio è che si possa trovare la somma richiesta dal Tribunale. Ancora non c’è nulla di ufficiale. Trapela poco da parte di Sigi. Si sa che si sono incontrati più volte, stanno cercando di racimolare la somma richiesta. Io spero, voglio augurarmi davvero che non vada tutto perduto. Non posso credere che dopo avere comunque speso soldi in questi due anni per cercare di mantenere in vita il Catania addiittura non riescano a garantire questi 600mila euro. Voglio essere fiducioso perchè davvero sarebbe un dramma sportivo per Catania, che sappiamo quanto è legata alla sua squadra. Spero si possa lenire la sofferenza dei tifosi del Catania che già hanno dovuto patire l’onta della cancellazione di una storia che durava da 75 anni”.
Nicolosi. E’ sembrato quasi esserci un suo disimpegno nell’ultimo periodo. Come valuti questa figura e quale potrebbe essere il suo ruolo nelle dinamiche attuali?
“E’ sempre stato in prima linea in questi due anni, adesso sembra che stia dando spazio a qualcun altro ma lui ha comunque un ruolo importante in seno a Sigi. Si parla di come i soci possano racimolare le somme richieste. Non è detto che non si possa trovare in qualche modo un’altra sponsorizzazione. Sembrebbe assurdo se la società è fallita, ma da più parti ho sentito qualcosa di simile oppure altra opzione può essere raccogliere gran part della somma prevista e, poi, incontrandosi con i curatori fallimentari ci si possa mettere d’accordo in qualche modo. Ci aggrappiamo a tutto e davvero il conto alla rovescia sta per scadere. Speriamo che ci possa essere finalmente qualcosa di ufficiale in positivo”.
Come leggi le dinamiche interne al Catania squadra?
“In una situazione di incertezza non so fino a che punto i giocatori possano dare credito ancora al Catania. E’ difficile. Giovedì ci sarà il raduno a Torre del Grifo, l’indomani dovrebbe esserci l’ultimo allenamento del 2021 sperando che non sia l’ultimo definitivo per il Calcio Catania in questa stagione. Si dice di 5-6 giocatori che avrebbero manifestato l’intenzione di andare via. Si sa di Ceccarelli che aveva già comunicato le sue intenzioni. Il ruolo di Baldini sarà fondamentale, lui ha dichiarato che resterà fino a quando gli sarà data la possibilità di svolgere il proprio lavoro. Ha sempre fatto il condottiero, grande uomo. Io ho grande fiducia in Baldini che spronerà i propri giocatori ma bisogna capire con chi di loro potrà lavorare. Non sarà facile. Il clima d’incertezza non aiuta. I calciatori sono professionisti ma chiaramente c’è anche un lato economico da considerare, l’aspetto del cuore vale fino ad un certo punto. Sarà davvero complicato”.
I casi Salernitana e Catania sono la fotografia di un calcio malato. Quale potrebbe essere una medicina secondo te?
“Probabilmente è lo specchio della situazione sociale. A livello generale fa acqua da tutte le parti, soprattutto al Sud. Il calcio è malato, bisogna darsi una regolata, trovare un sistema ideale. Si è parlato a Catania di azionariato popolare, non so so fino a che punto possa essere cambiata questa mentalità e questo tipo di gestione di una società. Oppure si riducano gli ingaggi, magari venga introdotto un paracadute anche per le società di C come avviene per la Serie A e B. Così è difficile andare avanti. Ci sono tante situazioni che stanno venendo a galla e bisogna trovare davvero una medicina prima che il pallone si sgonfi in maniera definitiva”.
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