Oggi, domenica 26 dicembre, il Catania ha esattamente una settimana di tempo affinchè si possa salvare la stagione. Il giudice dott. Ciraolo non ha fatto altro che applicare la legge, poichè lo stato d’insolvenza in oggetto è palese. Ma c’è ancora una speranza. Sancito il fallimento di 75 anni di storia, c’è la possibilità di proseguire il campionato.
Il Tribunale ha disposto come una delle condizioni imprescindili, la restituzione di somme pari a 600mila euro da Sigi al Calcio Catania per il mantenimento del titolo e la sua successiva acquisizione all’asta. Sarebbe anche utile ridurre il monte ingaggi all’interno del gruppo squadra. La palla, dunque, passa ancora alla Sigi che dopo la disastrosa gestione è chiamata quantomeno a salvare il salvabile.
Reperire il quantitativo di denaro richiesto è di fondamentale importanza per il Catania, come battere un calcio di rigore per la Sigi. Che deve relazionarsi con i dottori commercialisti Giucastro e D’Arrigo, già componenti del collegio di CTU nominato dal Tribunale fallimentare, e l’avvocato Basile. Partito il conto alla rovescia, non c’è tempo da perdere. Il rischio è che il torneo di Serie C 2021/22 si sia concluso nei giorni scorsi contro il Monopoli allo stadio “Angelo Massimino”. E sarebbe ulteriormente vergognose e deprimente, falsando di fatto il campionato visto che si azzererebbero i punti conquistati dalle avversarie incontrate dal Catania finora.
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