CATANIA: a Messina un finale che non accontenta nessuno. Attenzione rivolta all’udienza prefallimentare

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Tra strafalcioni individuali e lacune difensive il derby tra Messina e Catania andato in scena ieri pomeriggio può considerarsi il “Festival degli errori”. Se da un lato i peloritani sono apparsi mentalmente appesantiti dalle scorie emotive accumulate nelle ultime settimane, dall’altro gli etnei probabilmente stavano ancora smaltendo la “sbornia” post-vittoria sul Palermo. L’approccio al match della squadra allenata da Baldini non è stato dei migliori, tuttavia nel secondo tempo c’è stata la capacità di correggere il tiro e riacciuffare due volte il risultato. Il 2-2 finale non accontenta nessuno e lascia un po’ d’amaro in bocca per come poteva svilupparsi ipoteticamente la partita.

L’approccio migliore l’ha avuto il Messina, passato in vantaggio al 20′ con il tap-in del terzino Rondinella su una presa non salda del portiere Stancampiano. Il Catania invece ha fatto capolino in area peloritana con scarso successo esibendo un improduttivo giro-palla. All’intervallo Baldini ha cambiato rotta inserendo Sipos e Russotto al posto degli evanescenti Piccolo e Biondi. Nel secondo tempo gli etnei hanno tirato fuori orgoglio e carattere e riagguantato due volte il risultato con Albertini e Sipos, autore del gol che ha fissato il punteggio sul 2-2 conclusivo.

L’analisi della gara di Messina si esaurisce in breve tempo poiché nel capoluogo etneo l’attenzione è rivolta principalmente all’udienza prefallimentare del club che si terrà martedì mattina all’interno del Palazzo di Giustizia cittadino. Si tratta di uno snodo cruciale per le sorti dell’antico sodalizio calcistico costituito nel settembre 1946, con il Tribunale chiamato a pronunciarsi in merito all’istanza di fallimento depositata ad inizio novembre dalla Procura della Repubblica nei confronti della società rossazzurra.

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