Quella di ieri è stata la notte del triste epilogo. Al triplice fischio di Catania-Monopoli (per la cronaca terminata 0-2 in favore dei pugliesi) un velo di tristezza si è posato sul manto erboso del vecchio stadio “Cibali”, già teatro di gloriose imprese sportive a tinte rossazzurre. Il Calcio Catania non è esiste più come si evince dalla sentenza emessa ieri dal Tribunale di Catania, che ha dichiarato il fallimento per insolvenza facendo scendere il sipario sullo storico sodalizio calcistico costituito nel settembre 1946.
Adesso non è il momento dei dibattiti riguardo l’epilogo societario del Catania. Un plauso va fatto però a mister Baldini e alla squadra scesa in campo con orgoglio e dignità in una serata infausta. Delle disquisizioni tecnico-tattiche ne facciamo volentieri a meno dal momento che il focus è tutto incentrato su cosa può accadere a stretto giro di posta per mantenere il calcio in città.
L’esercizio provvisorio concesso dal Tribunale fino al 2 gennaio rappresenta l’unica possibile via d’uscita dopo la dichiarazione di fallimento. La proprietà SIGI dovrà versare 600mila euro a titolo di credito vantato dal Calcio Catania in modo che la curatela fallimentare abbia liquidità necessaria in cassa al fine di garantire la gestione in esercizio provvisorio per i prossimi due mesi. Si tratta di un passaggio fondamentale affinché si possa auspicare la vendita all’asta del titolo sportivo e il mantenimento della categoria professionistica nel capoluogo etneo.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***