Per i colori rossazzurri il 2021 è stato in assoluto l’anno peggiore, visto che, in appena dodici mesi, si è passati dalle speranze di rilancio in salsa italo-americana alla scomparsa di oltre 75 anni di storia. Considerando il cammino compiuto dalla SIGI dal 23 Luglio 2020, il fallimento del Calcio Catania 1946 è stato semplicemente l’esito finale ed inevitabile di un percorso molto confusionario, approssimativo e privo di una qualsivoglia certezza sia economica che gestionale. Gli errori commessi dalla proprietà del club di Via Magenta sono stati davvero numerosi e non hanno fatto altro che gettare ombre sempre più oscure sul destino della 11700.
Il 22 Dicembre scorso è stato semplicemente ufficializzato ciò che ormai sembrava ineluttabile da tempo ma, contemporaneamente, il Tribunale etneo ha anche posto le basi per un percorso di rinascita che parta proprio dalla ceneri del Calcio Catania 1946 salvaguardandone tradizione e titolo sportivo. Nel tentativo di offrire un minimo di continuità storica, la sezione fallimentare ha infatti concesso l’esercizio provvisorio fino al 2 Gennaio 2022, dichiarando però che per garantire la prosecuzione temporanea dell’ambito sportivo per altri due mesi (consentendo così la creazione di una bando d’asta per la vendita del titolo) la SIGI dovrà immettere circa 600.000 euro. Questa cifra corrisponde ad un credito vantato dalla società rossazzurra nei confronti del sodalizio controllante e senza la quale non potrà materializzarsi il progetto di continuazione dell’attività calcistica.
Purtroppo, come già dimostrato nell’arco di questi mesi, ancora una volta in seno alla Sport Investment Group Italia a prevalere non sembrerebbero essere gli interessi sportivi ma i personalismi e le esigenze individuali, visto che ad oggi non si hanno ancora notizie certe sul rispetto (totale o parziale) degli accordi giudiziari. Le faide intestine tra i vari soci continuano a materializzarsi imperterrite nonostante il rischio concreto di far scomparire una volta per tutte il calcio professionistico in una città follemente e fortemente “pallonara”. I tifosi in tutto questo non possono far altro che seguire con ansia ed angoscia la vicenda, ingoiando l’ennesimo boccone amaro. Ormai il tempo delle chiacchiere e delle riunioni è finito, adesso non resta che compiere un ultimo gesto (doveroso e dovuto anche dinanzi al tribunale) per salutare con un minimo di dignità un progetto di rinascita naufragato già in partenza ed assicurare un futuro molto più radioso alla Catania calcistica.
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