Disporre di una cifra inferiore a 600mila euro affinchè venga esteso l’esercizio provvisorio? Una possibilità concreta, quella anticipata da TuttoCalcioCatania.com e confermata dall’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo in Italia, nel corso di Contropiede QdS, speciale rubrica curata dal Quotidiano di Sicilia:
“Il termine del 2 giugno entro il quale estendere eventualmente l’esercizio provvisorio è molto ravvicinato rispetto alla dichiarazione di fallimento e dimostra come le sorti del Calcio Catania siano particolarmente attenzionate dal Tribunale, provando a salvare il titolo sportivo. Versando questa somma si darebbe un altro pò di ossigeno ad una società malmessa e malridotta. Poi un imprenditore o un gruppo di imprenditori potrebbe essere interessato a rilevare il titolo. Sarebbe la soluzione più lineare in un percorso molto accidentato mettere a disposizione tutte le 600mila euro stabilite. Qualora però dovesse avvenire una sorta di business plan molto semplificato, in presenza di un conto economico di dare/avere che dimostrasse come anche con 400-450mila euro si possa seguire un percorso motivato e ragionato, potrebbe comunque essere concesso l’esercizio provvisorio“.
“Associazioni di categoria, semplici tifosi, sponsor che possano abbinare magari temporaneamente il proprio nome al Calcio Catania con interventi esterni, potrebbero aiutare. A Bari albergatori, benzinai, addetti alla manutenzione del campo, tutti insieme diedero il proprio contributo monetario o di energie per consentire al Bari di arrivare a fine campionato e poi l’ex arbitro Paparesta si aggiudicò l’asta ripartendo dalla Serie B e partecipando addirittura ai playoff per la A. Il progetto e l’esperienza di quella piazza potrebbe essere riproposto anche nella vostra splendida città”.
“Bisogna rimboccarsi le maniche e vedere cosa sarà stato rimediato da Sigi ed eventuali altri soggetti e poi intavolare una piattaforma di confronto con il Giudice delegato qualora l’importo richiesto non fosse raggiunto, dimostrando anche che con qualcosa in meno in cassa si può arrivare ai due mesi ulteriori di esercizio provvisorio per poi valutare il ramo d’azienda e bandire la gara. Catania è una piazza che non può rimanere senza calcio professionistico. Ripartire dalla D sarebbe la mortificazione di famiglie importanti della vostra città che hanno combattuto nell’arco dei decenni. Massimino ha perduto prima la vista e poi la vita per il Catania”.
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