Il Catania si appresta a mettersi in viaggio alla volta del Molise per rendere visita al neopromosso Campobasso, squadra di ritorno in Serie C dopo oltre un trentennio. Per l’occasione le due compagini torneranno a sfidarsi allo stadio di Contrada Selvapiana a distanza di 33 anni dall’ultimo match disputato il 23 ottobre 1988, allorquando fu l’ex di turno Roberto Mandressi a decidere le sorti dell’incontro in favore della formazione di casa. Catania chiamato a sfidare il tabù “Selvapiana” e tenere alto il morale in un momento delicato e incerto sul piano societario.
I rossazzurri torneranno in campo dopo un turno di stop forzato causa rinvio del match interno con la Vibonese per maltempo. La compagine etnea è reduce da cinque risultati utili consecutivi in campionato (tre vittorie e due pareggi) e pur non avendo giocato domenica scorsa punta a mantenere alti standard qualitativi in termini di gioco e prestazione. A tal proposito ci si chiede se la sosta forzata possa influire o meno sul ritmo di gioco sinora impresso dagli uomini di Baldini, il quale a Viterbo ha tagliato il traguardo delle 50 panchine da tecnico professionista. A Campobasso il trainer massese ritroverà Calapai e Rosaia dopo la squalifica, mentre dovrebbe fare ancora a meno dei lungodegenti Pinto e Piccolo.
La formazione di casa è reduce dal 2-0 rimediato sul campo del Messina, che corrisponde al quinto ko in campionato. Molisani preferibili lontano dalle mura amiche, laddove si registra il peggior rendimento interno del Girone C di Serie C. Mister Cudini, già avversario del Catania da calciatore indossando la maglia dell’Ascoli, punta a ripartire dal secondo tempo del “San Filippo” per sfoderare una prestazione degna di nota. In avanti il peso offensivo della squadra sarà retto da Mattia Rossetti, prodotto del settore giovanile etneo e principale stoccatore con cinque reti all’attivo in stagione.
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