Può esultare il Catania di Francesco Baldini per la ritrovata vittoria e la festa con i tifosi al termine del match con il Potenza. Successo meritato, convincente, legittimo e ottenuto attraverso una prestazione intrisa di generosità e tenacia. Meno di 3mila gli spettatori sugli spalti. Pochi, decisamente pochi malgrado il nuovo Amministratore Unico del Calcio Catania abbia optato per la riduzione del costo dei biglietti. Sarebbe dovuto essere un gesto a garanzia di un maggiore afflusso di pubblico, invece la città ha risposto con un chiaro segnale di malcontento nei confronti dell’attuale gestione societaria. C’è sfiducia all’indirizzo della Sigi ed il timore che la parola “fallimento” diventi sempre più concreta. Lo striscione esposto dalla Curva Nord a fine gara, “Matricola persa… moriremo con essa”, non è affatto un messaggio di speranza. Sta alla Sigi, nei prossimi giorni, fornire rassicurazioni suffragate da fatti. E’ l’unico vero modo per riavvicinare i tifosi allo stadio.
La squadra, comunque, dimostra di meritare l’affetto della sua gente per l’impegno costante che assicura di partita in partita. Al di là dei limiti strutturali e degli errori puntualmente commessi, stavolta in quantità minore. C’è un cuore che batte ed è quello di un gruppo di lavoro che onora la maglia rossazzurra. I tifosi lo hanno capito e domenica pomeriggio, pochi ma buoni sugli spalti, non hanno fatto mancare il proprio supporto. Si respirava, inoltre, un clima di rispetto tra le tifoserie avversario. “Onoriamo chi ci rispetta” e “Rispettiamo gli ultras Catania” sono cori che in più di una circostanza sono stati scanditi dagli ultras catanesi e potentini ricambiati con reciproci applausi. Insomma, c’è voglia di calcio e di normalità. Ma per riempire il “Massimino” bisogna vincere la partita più importante. Quella della sopravvivenza e del rilancio delle ambizioni del Catania, con basi solide.
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