Si parla da tempo di un gruppo inglese con interessi rivolti ad investire nel Calcio Catania ma anche sul territorio per lo sviluppo energetico sostenibile. Ancora oggi però non è stato reso pubblico il nome dei soggetti in questione, mentre tra meno di un mese si terrà l’udienza decisiva del Tribunale che attende la relazione dei consulenti sullo stato patrimoniale del Calcio Catania. Il debito è stato effettivamente ridotto? Ci sono le condizioni per una prosecuzione dell’attività aziendale? Sigi dovrà fornire rassicurazioni al Tribunale ma con fatti concreti e carte alla mano.
Di certo il ritardato pagamento degli stipendi ed i forti mal di pancia di numerosi creditori rappresentano il segnale della presenza di chiare difficoltà a gestire il pregresso ma anche l’ordinario. Intanto i rappresentanti del gruppo inglese avrebbero contribuito al pagamento delle spettanze arretrate e l’obiettivo immediato è quello di onorare le prossime scadenze, ricordando che a fine mese scade una rata del mutuo di Torre del Grifo e soprattutto il 16 dicembre bisognerà pagare gli stipendi ai tesserati. Scadenza, quest’ultima, che se non rispettata comporterà l’automatica esclusione dal campionato.
La situazione economica, da questo punto di vista, dovrebbe essere appianata con aiuti esterni ma prosegue l’attesa per la tanto chiacchierata ricapitalizzazione e presentazione di un piano industriale. Prima Tacopina, poi i maltesi hanno anticipato delle somme ma sono spariti dai radar. La speranza è che la storia non si ripeta con il gruppo inglese, chiamato ad uscire allo scoperto per dare risposte alla città. Serve un investimento nel medio termine ma che faccia da prologo a un passaggio di consegne immediato.
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