L’avvocato Giovanni Ferraù ha lanciato il grido d’allarme. Servono soldi per ricapitalizzare. Altrimenti salta il banco e l’unica via percorribile diventa fallire. Tutto questo mentre la Procura bussa al Tribunale presentando nuova istanza di fallimento del Calcio Catania, con l’udienza prevista per il 16 novembre ma che potrebbe anche slittare, e lo stesso Tribunale etneo che ha fissato per martedì 9 novembre un’altra udienza, quella arcinota avente come oggetto la richiesta di sequestro conservativo di 3.3 milioni di euro dalla curatela fallimentare della Catania Servizi. Numerosi impegni per l’attuale proprietà del club rossazzurro che, intanto, prova a racimolare le risorse necessarie per adempiere al pagamento degli stipendi ai propri calciatori relativamente alle mensilità di agosto e settembre. Come? Attraverso sponsorizzazioni, aiuti esterni e l’immissione di denaro dei soci, con il contributo determinante del maggiore azionista Gaetano Nicolosi dopo che la trattativa per l’affitto di Torre del Grifo – che avrebbe consentito di ottenere nell’immediato nuove provviste – si è arenata. Ma bisogna fare in fretta perchè si avvicina la scadenza della messa in mora (11 novembre).
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