Dopo sette gare consecutive da imbattuto, si è fermata la striscia di risultati del Catania. I rossazzurri, in vantaggio per un’ora abbondante di gioco, sono caduti tra le mura amiche. La maggiore freschezza atletica del Foggia nel corso della seconda frazione ha dato una spinta importante ai satanelli che, approfittando del caso fisico inevitabile del Catania – reduce dalle fatiche di mercoledì sera contro la Vibonese – anche con un pò di fortuna sono riusciti a centrare il bersaglio più grosso. Gara sostanzialmente equilibrata, tra due squadre che hanno provato a giocarsela fino in fondo. Il rammarico in casa Catania è grande perchè prima del rigore di Ferrante, i rossazzurri hanno avuto tre nitide occasioni per siglare il raddoppio con Rosaia e Sipos che potevano chiudere i giochi.
Incredibili le ingenuità di Sipos davanti al portiere, altrettanto quella difensiva di Ercolani che ha determinato la concessione del penalty in favore degli ospiti a tempo scaduto. Un Catania generoso, volitivo, che ha dato sempre l’impressione di poter fare male ad una difesa rossonera tutt’altro che imperforabile. Il Foggia però aveva più birra nelle gambe ed ha saputo sfruttare meglio le opportunità costruite. Si è corso tanto ed il Catania, dopo l’intervallo, è andato in debito d’ossigeno badando principalmente a sfruttare le ripartenze. Hanno pesato anche le assenze di giocatori importanti. Su tutti Claiton, Greco e Moro. Va ribadito però che il Catania non ha mai lesinato sforzi, lottando con ardore agonistico e spirito di sacrificio per l’intera durata dell’incontro.
Proprio in virtù dell’impegno profuso e della voglia smisurata di gettare il cuore oltre l’ostacolo, al di là dei propri limiti la sconfitta rappresenta una punizione severa nei confronti di un gruppo che conferma comunque di essere compatto e coeso. Quando si sbaglia tanto, in special modo al cospetto di un avversario dotato di gente pericolosa in avanti come il Foggia, rischi di pagare dazio e così è stato. Alla fine il conto è stato salato per Calapai e compagni, che speravano di vivere un pomeriggio di festa con i propri tifosi, in risposta alle preoccupanti voci che giungono dall’extra campo. Stavolta l’amarezza è scaturita anche dal responso del rettangolo verde. Ma bisogna subito rialzarsi. Nella speranza che, sul fronte societario, si possa intravedere uno spiraglio di luce dopo il buio pesto che da tempo accompagna il cammino del Catania.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***