La confusione regna sovrana. Sempre più caotico lo scenario in casa Catania dal punto di vista societario. La Sigi è alle prese con scadenze federali non rispettate (che costeranno almeno 4-6 punti di penalizzazione in classifica), la messa in mora dei calciatori che scadrà l’11 novembre con il rischio che gli stessi ottengano lo svincolo attraverso il Collegio Arbitrale. Nel frattempo si avvicina la data di martedì 9, dove il Tribunale deciderà in merito all’eventuale convalida o diniego di sequestro conservativo sul Catania.
Poi, per non farsi mancare nulla, il 30 novembre scade una rata del mutuo di Torre del Grifo Village pari a 100mila euro mentre il 16 dicembre, se non dovessero nuovamente essere pagati gli emolumenti ai tesserati, scatterebbe l’esclusione dal campionato. Senza dimenticare che la Sigi aveva preannunciato entro la fine del 2021 di rimborsare i tifosi per la famosa raccolta fondi che ha prodotto il raggiungimento di una cifra superiore a 100mila euro.
In tutto questo si attendono novità in merito alla trattativa che va avanti da tempo per l’affitto di un ramo aziendale di Torre del Grifo ed i servizi di gestione del manto erboso e di sicurezza dello stadio “Angelo Massimino” sono in forse per i ritardi accumulati nei pagamenti. Vicenda, questa, che fa tornare indietro nel tempo. Precisamente alla famosa partita Catania-Casertana, disputata a porte chiuse per carenza di steward. Il rischio è che si ripeta qualcosa del genere mercoledì sera contro la Vibonese (o addirittura la sconfitta a tavolino nel peggiore dei casi). Insomma, continua a piovere sul bagnato mentre sono in corso un paio d’interlocuzioni, una in particolare ma che non hanno determinato nulla di concreto fino a questo momento.
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