Nel corso della trasmissione Città Rossazzurra (appuntamento dal lunedì al venerdì ore 19/20), su Radio Antenna Uno in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com abbiamo sentito telefonicamente il collega di CiTy Zone Simone Vicino per parlare della situazione extra-campo del Catania, tema ancora di grande attualità in casa rossazzurra:
Quanto è importante il nodo Torre del Grifo quanto riguarda le vicende del Catania?
“Torre del Grifo è centrale nei discorsi che riguardano il futuro del Calcio Catania. Per quanto concerne l’affitto, questo ti può aiutare a coprire la gestione ordinaria – vedi gli stipendi da pagare – ma nel breve e lungo termine può creare problemi nel momento in cui si dovesse presentare un investitore. Perchè in questi anni l’unico vero appeal è stato e continua ad essere Torre del Grifo. Se lo dai in gestione a soggetti terzi e un imprenditore si avvicina, bisogna vedere come portare avanti questa operazione dal punto di vista tecnico. Se sarà inserita magari una clausola che limita questo tipo di affitto nel momento in cui si facesse avanti un nuovo investitore, perchè un Catania senza Torre del Grifo non avrebbe un grande appeal. Non c’è nessuna programmazione da parte di Sigi e quindi vengono assunte strategie temporanee, a breve termine, senza allargare lo sguardo ma il Catania non può continuare a vivere alla giornata. Si registra anche la parola fine del progetto per come era stato ideato all’inizio, non c’è mai stato un azionariato diffuso ma la modifica dello statuto mette una pietra tombale sul pensiero originario. Adesso con Nicolosi che ha il 48% circa delle azioni del Catania e capacità decisionali pari alle azioni che possiede, diventa ancora più assurdo che questa società debba essere composta da 23-24 azionisti diversi”.
La FIGC sta pensando a criteri legati alla preiscrizione a marzo in vista del prossimo campionato. Questo può rendere ancora più difficoltoso il cammino del Catania.
“L’iscrizione per la prossima stagione è tutt’altro che certa. Questi nuovi paletti sicuramente rappresentano un ostacolo molto importante. Il problema è anche capire se si può andare a parlare concretamente di prossima stagiome, non sappiamo neppure se quella attuale verrà portata a termine dal Catania. Ci sono delle scadenze imminenti da affrontare. Mi riferisco soprattutto a quella del 16 dicembre perchè se non si arrivasse a saldare neppure quella i problemi diventerebbero più che concreti. Senza dimenticare che entro l’11 novembre bisogna garantire i pagamenti ai calciatori che altrimenti possono richiedere lo svincolo. Situazione ormai arrivata al collasso. Quelle che vediamo adesso sono le conseguenze di tanti problemi mai risolti. Si è cercato di mettere una toppa dove si poteva a una situazione troppo complicata e complessa da affrontare, con poche risorse e senza programmaziome, forse anche poca voglia di mettere risorse”.
Si parlava di 10-14 giorni entro i quali gli stipendi sarebbero stati pagati, sembra che questo termine ormai sia andato.
“Ricordo anche le parole dell’avv. Ferraù che aveva già indicato lunedì come termine ultimo. A livello di promesse non è che Sigi si sia comportata in maniera limpida, tante promesse le ha mancate clamorosamente. Mi metto anche nei panni di calciatori e staff tecnico. Bisogna anche costruirsi una credibilità nel tempo facendo seguire alle parole le azioni, i fatti. Mi auguro che Sigi possa riacquistare credibilità attraverso azioni concrete nelle prossime settimane”.
Snellire la Sigi può essere una soluzione?
“Io penso che diversi soci abbiano tutta la volontà di liberarsi delle quote possedute perchè a tanti di loro non credo convenga fare diversamente. Ma ritengo che in cambio si chieda anche il valore delle proprie azioni. Gli azionisti più importanti, vedi Nicolosi, Salice e quelli che hanno messo economicamente di più dovrebbero liquidare i soci di minoranza versando loro il corrispettivo rispetto alle azioni possedute. Ma lo faranno?”.
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