E’ ancora vivo il ricordo del 19 novembre 2006. La Roma battè il Catania 7-0 all’Olimpico, in Serie A, e l’allora tecnico romanista Luciano Spalletti attese i giocatori etnei sulle scale degli spogliatoi per stringere loro la mano, a uno a uno. Un episodio raccontato anche da Francesco Totti nella sua autobiografia: “Non so quali siano le reali intenzioni di Spalletti, ma di certo i giocatori del Catania la prendono malissimo, pensando a una presa in giro. Qualche minuto dopo vedo Pulvirenti e Lo Monaco risalire il corridoio furenti come belve”. Il Catania non la prese bene, sostenendo che si trattasse di un atteggiamento ipocrita, dato che durante la partita Spalletti avrebbe incoraggiato i suoi giocatori ad attaccare senza sosta, anche quando il risultato era già più che acquisito.
Stavolta è stato lo stesso Spalletti a ricevere il gesto della stretta di mano, in occasione della sfida Spartak Mosca-Napoli. La squadra russa ha vinto 2-1. Un risultato che complica il percorso del Napoli in Europa League. Dopo il triplice fischio dell’arbitro Turpin, screzio tra i due allenatori: Rui Vitoria è andato a cercare Spalletti per stringergli la mano, ma l’allenatore del Napoli ha rifiutato la stretta, alzando le mani. Il collega portoghese è rimasto immobile, con un’espressione perplessa, mentre Spalletti rientrava negli spogliatoi. L’allenatore del Napoli ha spiegato: “Lui non è venuto a salutarmi all’inizio. Si saluta all’inizio, non alla fine perché hai vinto. Lui dice che all’inizio non c’ero. Dopo un minuto sono arrivato, siamo a dieci metri e può venire a darmi la mano. Troppo facile salutare alla fine perché hai vinto la partita, si saluta all’inizio dando il benvenuto”. Non è tardata ad arrivare la replica di Rui Vitoria: “Spalletti ha torto, ha mentito: prima della partita sono andato nella panchina del Napoli a salutare, ma Luciano non c’era. Poi è iniziato il match, e io sono andato a via – riporta sport24.ru – Ho sempre avuto un buon atteggiamento e stringo sempre la mano all’allenatore. Spalletti quindi se dice che non sono venuto alla loro panchina, si sbaglia”.
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