E così dalle parole si è passato ai fatti. La messa in mora della società da parte della squadra non deve lasciare sorpresi. Già dalle parole al vetriolo pronunciate da mister Baldini all’indirizzo del club nel post-gara di Francavilla Fontana si era inteso che i giocatori stessero valutando tale possibilità. Il tecnico rossazzurro disse che il giorno dopo (quello riferito alla scadenza federale del 18 ottobre) sarebbe stato importante, avendo ricevuto precise rassicurazioni dal maggiore azionista Nicolosi circa il pagamento degli stipendi. In realtà la Sigi ha pagato solamente una mensilità, quella di luglio. Troppo poco per rasserenare i giocatori.
Servivano risposte certe, credibili. Non sono arrivate. Nicolosi ha continuato a dare rassicurazioni, parlando di 1-2 settimane come lasso di tempo finalizzato al pagamento delle spettanze. Ma ormai le chiacchiere non bastano. La squadra è stanca dei fiumi di parole della società ed ha prodotto una manovra offensiva pienamente legittima, adatta allo scopo di ricevere le retribuzioni dovute. Mettendo in mora il Calcio Catania, la Sigi avrà 20 giorni di tempo prima che i calciatori si rivolgano al Collegio Arbitrale per ricevere quanto dovuto ed eventualmente richiedere lo svincolo d’ufficio. Dai giocatori è arrivato un messaggio chiaro, preciso e diretto. Via all’accredito dei bonifici sui conti correnti, onde evitare conseguenze drammatiche. Adesso è la Sigi in possesso della sfera e sarà fondamentale prestare attenzione a non concedere l’ennesimo autogol.
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