Nel corso di una stagione calcistica tra infortuni, squalifiche e stati di forma non ottimali, un qualsivoglia allenatore deve continuamente fronteggiare situazioni di emergenza che richiedano soluzioni tattiche innovative rispetto agli equilibri già assodati. Nel caso specifico del Catania una delle varianti tecnico-tattiche più stuzzicanti riguarda la possibile coesistenza delle due punte di diamante del roster rossazzurro Leon Sipos e Luca Moro. Momentaneamente mister Baldini non opta per la contemporanea presenza dei due centravanti, preferendo invece alternarli a gara in corso sebbene, durante il secondo tempo contro la Turris, il tecnico toscano abbia effettivamente provato anche questa soluzione, inserendo l’attaccante croato al posto di Russotto e schierandosi così con un 4-3-2 più di peso e forza fisica (dovendo fronteggiare oltre lo svantaggio pure l’inferiorità numerica).
Per capire però se l’esperimento con i torresi sia stato un unicum o se invece possa diventare una consueta svolta tattica, dobbiamo analizzare le caratteristiche di entrambi gli atleti: il ventunenne ex Dinamo Zagabria può essere considerato un vero e proprio centravanti-boa, in grado di sfruttare la propria fisicità (anche in virtù dei 193 cm) per battagliare con i centrali avversari e proteggere la sfera, favorendo allo stesso tempo gli inserimenti di esterni e mezzali. In realtà contro Fidelis Andria e Paganese il numero 25 è riuscito anche ad attaccare la profondità con estrema efficacia, siglando peraltro i primi due gol “italiani”.
Dopo la sfida con i biancazzurri (finora apice del classe ‘00) è esploso il ventenne centravanti veneto che, dall’alto dei suoi 6 centri in otto partite, è anche il vicecapocannoniere del Girone C. A differenza del collega balcanico, l’atleta patavino pur possedendo una stazza non indifferente (189 cm di altezza) è un giocatore molto tecnico, agile e veloce, in grado di sfruttare nel migliore dei modi gli spazi offerti dagli avversari e di conquistare con mestiere e furbizia preziosi calci da fermo. Dopo lo splendido colpo di testa in torsione contro il Bari, il calciatore di proprietà del Padova si è ripetuto due volte contro la Turris (prima spedendo la sfera sotto il sette dopo essersi liberato con una veronica di due difensori e poi siglando il calcio di rigore del momentaneo 2-3) ed è stato fondamentale nella vittoria di Picerno dove, sempre dagli undici metri, ha mostrato una grande freddezza spiazzando il portiere e permettendo così all’Elefante di ritornare al successo dopo un mese.
Considerando dunque le caratteristiche di ambedue i giocatori e la grande qualità nelle corsie esterne, la coesistenza di Sipos e Moro sin dal 1’ non sarebbe così semplice ma una variazione sul tema ci può stare, magari lasciando agire alle loro spalle un giocatore ricco di estro e fantasia come Piccolo, Russotto o Ceccarelli, che li possa innescare (varando così il 4-3-1-2) oppure optando ad esempio per un 4-4-2 o 3-5-2 (rischiando però in questo caso, sopratutto nel reparto arretrato, di snaturare i punti di riferimento attualmente consolidati).
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