Ben 600 giorni da quel Catania 2-1 Vibonese prima del lockdown e tutte le conseguenze del caso. Per la prima volta da allora, i tifosi tornano a riempire la Curva Nord dello stadio “Angelo Massimino”. Ed è stato uno spettacolo. Di tifo, di passione, di orgoglio per quei colori sempre scolpiti nella mente e nel cuore dei sostenitori etnei che vivono il momento più difficile della storia del Calcio Catania. Ancora una volta, infatti, c’è in ballo la sopravvivenza stessa del club. Anni di blasone, tradizione, gioia e sofferenze che rischiano di finire nel cassetto dei ricordi. Ma il popolo rossazzurro è fiero, orgoglioso, non molla di un centimetro. E la squadra di mister Francesco Baldini dimostra di meritare tutto il sostegno possibile.
I giocatori avevano tantissima voglia di vedere la Nord, cuore pulsante del tifo rossazzurro, traboccante di passione ed entusiasmo. Soprattutto i giovani, che per la prima volta hanno vissuto sulla propria pelle cosa significhi giocare a Catania. Tifo assordante e massimo supporto all’indirizzo di un gruppo che, pur con i suoi limiti, lotta al cospetto di qualsiasi avversario con determinazione e dignità. Solo per questo avrebbe meritato la conquista dei tre punti contro l’Avellino. Una compagine forte e ben allenata, seguita al “Massimino” da una rappresentanza del tioi organizzato irpino. L’accoglienza non poteva che essere accompagna da una serie di sfottò, come vuole il sano campanilismo.
Immancabili, nel corso della partita, anche momenti di contestazione verso la Sigi. Chiara testimonianza lo striscione esposto dalla Nord recante la scritta “Società Incompetente Gestione Imbarazzante” chiedendo rispetto per il Catania. C’è stato spazio anche per il ricordo dello storico ultrà rossazzurro Turi Torrone, scomparso nel 2003. Il triplice fischio dell’arbitro ha sancito un 2-2 che lascia un pò di amaro in bocca per un successo solo sfiorato. Gli applausi della Curva e di tutto lo stadio, però, confermano che questa squadra non dispiace ai tifosi. Apprezzando l’impegno, gli sforzi, lo spirito di abnegazione dei giocatori che stanno dando l’anima sul rettangolo verde. Isolandosi dalle vicende extra-campo e gettando il cuore oltre l’ostacolo, proprio come chiede sempre a gran voce il popolo rossazzurro.
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