Vittoria sofferta ma giusta, confermando il tabù Massimino per le Vespe. Al di là delle considerazioni di Umberto Eusepi, autore della doppietta stabiese, e dell’ex allenatore rossazzurro Walter Novellino che ha visto un Catania “un pò più fortunato della Juve Stabia”, gli etnei vincono e lo fanno meritando di conquistare l’intera posta in palio.
Il 2-0 maturato nel primo quarto d’ora di gara pareva indirizzare la partita verso una facile vittoria per il Catania. Paradossale visto il livello importante dell’avversario. Ma in quella fase iniziale del match l’Elefante ha spinto davvero tantissimo e bene, con trame di gioco molto interessanti, giocate avvolgenti che hanno stordito i gialloblu, i quali avevano subito solamente tre reti in campionato prima del fischio d’inizio. La solidità della Juve Stabia è crollata (ha sbagliato Novellino a passare dalla difesa a tre a quattro, ndr) di fronte ai meccanismi offensivi rapidi ed efficaci dei rossazzurri che hanno portato ai gol di Moro e di Russini, entrambi tra i principali protagonisti dell’incontro con in cabina di regia un preciso Cataldi, lieta sorpresa. Poi, però, sono riemersi i soliti limiti difensivi. Il Catania nella fase di costruzione del gioco è apprezzabile, ma dietro si balla. Ne sanno qualcosa Ercolani e Monteagudo che hanno commesso più di un errore nel primo tempo, pagati a caro prezzo al cospetto del già citato Eusepi, uno dei migliori attaccanti della categoria e autentica bestia nera del Catania avendo rifilato agli etnei quattro reti, considerando anche l’incontro Catania 4-3 Varese di Coppa Italia risalente a 11 anni fa.
Sembrava che i rossazzurri potessero, a quel punto, sciogliersi come neve al sole. Invece no. Alla ripresa delle ostilità il Catania è sceso in campo con il giusto piglio, affrontando un avversario che pensava ad un certo punto di potere anche fare sua la partita. Ma i padroni di casa volevano fortemente incamerare i tre punti, ci hanno creduto fino in fondo e la loro generosità è stata premiata con il 3-2 finale recante la firma di Moro, giovane trascinatore di un Catania mai domo che sopperisce ai propri limiti con tanta abnegazione e spirito di sacrificio. Merito soprattutto di un centrocampo battagliero in cui Greco in primis lotta come un gladiatore e corre a perdifiato. Tutti, comunque, hanno fatto la loro parte. Etnei che legittimano il successo disputando un secondo tempo tutto cuore e grinta, con meno sbavature dietro e mantenendo alta la concentrazione fino al triplice fischio. Mister Francesco Baldini, al rientro dalla squalifica, si gode questa vittoria ai danni del “maestro” Novellino. Consapevole di allenare una squadra che presenta i suoi difetti, su cui è necessario continuare a lavorare, ma anche tanti margini di miglioramento.
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