Parla Gaetano Nicolosi, neo presidente Sigi, ai microfoni di Antenna Uno Notizie. Riportiamo di seguito un estratto del lungo intervento di Nicolosi che si sofferma su vari aspetti legati alla gestione del Calcio Catania ed ai problemi finanziari del club:
“Ovviamente non ho delle risorse infinite. L’anno scorso ho fatto tanti sforzi, quest’annata il nuovo CdA dovrebbe contribuire. Queste modifiche che stiamo facendo sono mirate anche all’azzeramento di una comunicazione pazza, forse è meglio dire nevrotica… Due possibili soci che dovevano entrare sono andati via perché, un po’ come me, mantengono un low profile. Li abbiamo persi, i nomi sono venuti fuori in men che non si dica, e hanno fatto un passo indietro. C’è un fortissimo impatto nel settore comunicazione/mediatico e in trattative delicate questo diventa un fattore per qualsiasi realtà. Uno di loro era un investitore davvero molto importante ma entrambi avrebbero potuto aiutare il Catania in maniera sostanziale“.
“È vero che bisogna informare la città di quello che sta attraversando il Calcio Catania però la gente dimentica molto. Non è detto che io debba comunicare a che ora mi sveglio, a che ora vado a letto. Possono essere dati dei feedback alla città da parte della società ma non è possibile che qualsiasi cosa sia sulla bocca di tutti. Questo è un errore. Non può diventare un reality show ma è quello che è successo. Tacopina, con cui ancora oggi sono rimasto in ottimissimi rapporti, va via per questo nonostante lui sia uno showman. Quindi la società deve essere gestita da società. Questo è il grande problema. Mi sento tradito dalla città su due aspetti. Non ho visto e non vedo partecipazione, pur essendo Catania una importante città del Meridione, da parte di chi imprenditorialmente parlando e anche dal punto di vista progettuale avrebbe potuto dare qualcosa. Il tessuto socio-economico della città avrebbe potuto fare tanto perché se oggi venissero alcuni imprenditori da 200, 300, 400mila euro avremmo azzerato i debiti del Calcio Catania“.
“Dobbiamo partire da un punto fermo: noi questa situazione debitoria ce la siamo ritrovata, non l’abbiamo prodotta noi. I primi giorni eravamo degli angeli, salvatori, poi ovviamente si passa a un diritto di pretesa. La città non capisce, o non vuol capire o è miope, che abbiamo avuto un anno pandemico, abbiamo perso una barca di soldi, onorato tutti gli emolumenti. Abbiamo garantito i posti di lavoro e non abbiamo fatto nulla di devastante. Tutti pensano che abbiamo fatto quest’attività per specularci, ma su cosa? Al massimo avremmo ripreso sulla vendita quello che abbiamo investito. E sarebbe stato doveroso. Ribadisco sempre il mio concetto, per me è stato un atto d’amore. Non è un’attività su cui voglio speculare”.
“Adesso siamo in questa fase transitoria e andiamo così. I prossimi passaggi saranno quelli di far venir meno SIGI per fare solo un CdA del Calcio Catania. SIGI non ha più motivo di esistere, è un’attività a tempo ma non ci sono altri percorsi da fare. È fisiologico. Le Mura, in qualità di amministratore unico del Calcio Catania, ha fatto un ottimo lavoro per tutto questo tempo, e gli va riconosciuto. Problema energia elettrica a Torre del Grifo? Non è stato ancora risolto ma lo faremo presto”.
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