Salvatore Miceli, doppio ex di Catanzaro-Catania, concede un’intervista ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com in vista del match che verrà disputato questa sera con fischio d’inizio alle ore 21:00. Purtroppo per lui l’avventura ai piedi dell’Etna durò pochi mesi nel corso della travagliata stagione 2004/05, quando andò via nel mercato cosiddetto di riparazione lo fece con grande rammarico. L’ex centrocampista, che ha indossato anche casacche di club come Napoli e Sampdoria ottenendo brillanti risultati, auspica un pronto rilancio per i colori rossazzurri:
Salvatore, stasera scendono in campo Catanzaro e Catania, squadre in cui hai militato in passato.
“Non sono stati gli anni migliori della mia carriera. A Catanzaro trovai una situazione societaria difficile, di Catania invece conservo un ricordo positivo nonostante tutto. Andai via senza fare alcuna polemica. Dissi subito sì al Catania perchè sapevo fosse una piazza importante, c’era una programmazione finalizzata alla vittoria del campionato di Serie B, come poi accadde l’anno successivo. Avevo massima fiducia nella dirigenza, in particolare nella figura del Direttore Lo Monaco. Poi sappiamo com’è andata. Il tempo è galantuomo. Se fossi stata una persona poco onesta sarei rimasto in vacanza un anno e mezzo prendendo lo stipendio, ma credo di essermi comportato da signore. Quando tornai a Catania da avversario l’allora Presidente Pulvirenti mi salutò con grande affettò perchè aveva capito la mia sincerità. Per me Pulvirenti rimane una grande persona, ritengo che abbia pagato personalmente cose che hanno fatto altri. Ma parliamo di calcio, che è meglio…”
Allena il Catania mister Baldini, una tua vecchia conoscenza.
“Francesco Badini non è sicuramente l’ultimo arrivato. Era il capitano a Napoli nel 1999-2000, persona seria, grande professionista. Quell’anno vincemmo il campionato cadetto e lui veniva da un infortunio serio al ginocchio. Ha giocato anche quando era in fase di recupero, rimanendo sempre vicino alla squadra. Questo a dimostrazione della sua professionalità. Da più anni militava già nel Napoli, una persona veramente a modo oltre che un ottimo giocatore. Ha dato tanto da calciatore e può fare bene anche in panchina. Persona con valori veri, Baldini”
A distanza di meno di una settimana il Catania torna ad affrontare il Catanzaro.
“Sarà una partita completamente diversa. In Coppa Italia si dava spazio ad altri giocatori consentendo loro di acquisire minutaggio. Il Catanzaro è una squadra ben organizzata, costruita per fare bene in un campionato di Lega Pro che è una B2, come sostengono in molti e penso anch’io. Soprattutto il girone C dove ci sono formazioni davvero attrezzate. Il presidente Noto già da anni rincorre la promozione in Serie B ma vincere non è mai facile. E’ sempre il campo a parlare. Per il Catania non sarà una gara agevole al ‘Ceravolo'”
Un tuo giudizio sul Catania e la situazione in cui versano i rossazzurri.
“Ha cambiato parecchio ed abbassato l’età media della rosa. C’era l’interesse di Tacopina ma la trattativa è saltata e la situazione societaria rimane molto delicata. Non è semplice investire nel calcio, soprattutto in questa fase. Ridurre i costi di gestione è inevitabilmente la strategia giusta che il Catania ha deciso di adottare. Io credo che la società stia facendo il massimo in una situazione difficile, con tante passività. Cercando di rimettere pian pianino a posto i bilanci per poi fare il salto di qualità. Meglio una squadra in Lega Pro che un fallimento secondo me. Finchè c’è vita c’è speranza, magari questa società farà di tutto per rimanere a galla, puntando alla salvezza ma lavorando nel tempo per programmare un salto di qualità. Si cerca di allestire una rosa competitiva compatibilmente con le risorse a disposizione, cercando gente motivata e calciatori giovani con poca esperienza ma con voglia ed entusiasmo che a volte un veterano non ha. Serve tempo e fiducia nei confronti di questi ragazzi per inserirsi. Hanno la possibilità di mettersi in mostra in una piazza tra le più difficili, ma se devi diventare un giocatore importante devi passare anche da queste piazze”
Italia Campione d’Europa, eppure il livello del calcio italiano si è abbassato. Come te lo spieghi?
“Ai miei tempi – fine anni ’90/inizio 2000 – esistevano le Sette Sorelle in Italia e chiunque voleva venire a giocare in Italia perchè era il campionato più ricco ed affascinante. Non lo è adesso, a differenza di Inghilterra o Francia. Abbiamo avuto talenti come Cristiano Ronaldo e altri, però spendere tanto non vuol dire sempre vincere. Vedi la Juve che sta cercando di risanare il discorso economico mantenendo una rosa da due anni quasi sempre la stessa, facendo quadrare i bilanci per ripartire. Parlo della Juve, per dire che è un anno economicamente difficile per tutti. Alla lunga devi stringere la cinghia. Stanno parzialmente riaprendo gli stadi adesso, bene così ma non è semplice far quadrare i conti, discorso che vale in tutte le categorie”
Concludi l’intervista con un «forza Catania», segno che malgrado le difficoltà questa piazza ti è rimasta dentro.
“E’ normale dal mio punto di vista dire «forza Catania». Catania è una bella piazza, sarei voluto restare perchè penso di avere dato il massimo nelle difficoltà ma ho accettato le scelte com’era giusto fare. Mi dispiace che in questo momento i tifosi debbano soffrire ma quando si ama una maglia questo è il momento di stringersi alla squadra. Dopo anni gloriosi capisco la delusione, però adesso la tifoseria deve mostrare tutto l’amore e l’affetto che ha sempre dimostrato. E mi auguro che il Catania risolva i suoi problemi rilanciando i colori rossazzurri”.
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