L’ex allenatore rossazzurro Maurizio Costantini, che nella stagione 2004-05 vinse alla guida del Catania il confronto esterno con il Catanzaro in Serie B, in vista del match tra le due squadre ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com per commentare la situazione in casa Catania e non solo, quando si avvicina il fischio d’inizio allo stadio “Ceravolo”.
La rosa del Catania presenta un maggior numero di giovani e di calciatori senza – o comunque con poca – esperienza in Serie C rispetto allo scorso anno. Quanto può rappresentare un’incognita per la squadra questo aspetto?
“Con i giovani ci vuole tempo, pazienza e soprattutto bisogna capire quali capacità e tempi avranno questi ragazzi di reggere la pressione di Catania. Sono maglie pesanti da portare e va compreso se tutti sono in grado di sopportare il peso che potrebbe avere la casacca rossazzurra e capire quali siano gli obiettivi. Io credo che quest’anno l’obiettivo del Catania sia quello di fare un campionato senza rischiare, nel contesto di un girone particolarmente attrezzato”
Tra le squadre più attrezzate c’è sicuramente il Catanzaro, avversario del Catania lunedì.
“Sono partite belle da giocare queste. Chiaramente il Catanzaro è attrezzato, lo era già lo scorso anno arrivando bene ai playoff ma vincere è sempre complicato. La squadra giallorossa è stata costruita con l’obiettivo di lottare per la promozione diretta. Lunedì sfiderà il Catania, ma in questo momento i rossazzurri vengono da qualche sconfitta. Partita complicata per gli etnei”
Una difesa più attenta e solida potrebbe venire in soccorso del Catania per fermare l’emorragia di risultati?
“Il fatto di voler esprimere un calcio propositivo è l’unico modo per riuscire a dare certezze ai giocatori, ma poi bisogna vedere che tipo di calciatori hai. Io più che potenziare la fase difensiva, probabilmente sceglierei giocatori di maggiore corsa cercando di mantenere determinate caratteristiche su cui hai lavorato in questi mesi e mettendo in campo chi sta meglio sotto tutti gli aspetti, fisici ma soprattutto psicologici perchè quando arrivi da qualche sconfitta di fila mentalmente devi avere la capacità di partire sperando di non essere travolto all’inizio perchè poi se prendi gol può pesare”
Difficile allenare la mente per un allenatore sostiene Baldini. Sei d’accordo?
“E’ l’aspetto più complicato. Io dico sempre che c’è chi è più bravo nel preparare la partita dal punto di vista motivazionale, altri nell’entrare nella testa del gruppo e di trasmettergli positività cercando di uscire dalle situazioni complesse. Credo che Baldini riuscirà in questo. Ha una buona esperienza, un vissuto importante e saprà quali sono le corde da toccare per cercare di aver la reazione migliore allo scopo di offrire una prestazione importante. Poi non sempre le prestazioni portano risultati ma nella maggior parte di casi se fai la prestazione arriva anche il risultato”
I calciatori del Catania sono professionisti, ma fino a che punto è possibile reggere le voci sull’extra campo?
“Le vicissitudini societarie incidono. Inutile dire che sono professionisti ma i giornali si leggono, i social pure. Ci sono mille voci che girano e soprattutto in ragazzi giovani e che non hanno una grande esperienza possono incidere negativamente perchè puoi avere apprensione per il tuo futuro contratttuale e quello della società. Hanno un’incidenza importante queste situazioni. Mi auguro che nel gruppo ci sia qualche giocatore di forte personalità che possa interagire bene con staff, allenatore e qualche dirigente della società per avere delle garanzie sul piano della continuità e che lo scenario vada a migliorare, di conseguenza potendo giocare con la testa libera. Se giochi invece pensando ad altre cose si amplificano le difficoltà, indubbiamente”.
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