“La situazione finanziaria della SIGI non sarebbe male se ognuno di noi contribuisse ad effettuare gli aumenti di capitale necessari e non stando nella speranza dei soliti due, perché non si può pensare di acquistare e gestire una società calcistica come il Calcio Catania con qualche decina di migliaia di euro”. Vale la pena rispolverare queste parole di Gaetano Nicolosi, azionista di maggioranza in Sigi, rilasciate ai microfoni di Antenna Uno Notizie il 7 maggio scorso. Sono trascorsi tre mesi da allora e le dichiarazioni di Nicolosi sono quanto mai attuali. Bisogna mettere mano al portafoglio e la situazione interna alla SpA etnea non è ottimale. Tutt’altro. Ci sono chiaramente dissidi tra i soci. Lo stesso Nicolosi, che fin qui ha profuso sforzi notevoli, non è più così disposto a fare fino in fondo la propria parte sul piano economico. Necessario un contributo in misura superiore da parte di tutti i componenti della Sigi, oltre al supporto di finanza esterna a garanzia di una maggiore solidità per le casse del Calcio Catania. Soprattutto in un momento in cui, dopo l’iscrizione al campionato effettuata in extremis, bisogna far fronte a tutte le altre scadenze federali, non avendo già adempiuto a quella del 2 agosto.
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