ESCLUSIVA – Millesi: “Catania, sono fiducioso. Avrei gestito meglio la trattativa con Tacopina. Servono leader e basi solide”

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Francesco Millesi

L’onore di avere vestito la maglia del Catania coronando il sogno di giocare in Serie A. Esperienza indelebile per Francesco Millesi sotto il vulcano. Le undici gare disputate in rossazzurro avranno sempre un sapore speciale per lui, figlio dell’Etna che custodisce gelosamente ogni singolo momento vissuto. Millesi ha militato anche in altre compagini importanti come Spezia, Salernitana, Foggia e Avellino. Abbiamo raccolto le sue impressioni a commento della delicata situazione societaria dell’Elefante, e non solo.

Francesco, sono giorni di grande tensione a Catania. Temi davvero il rischio game over per i colori rossazzurri?
“Sono giorni difficili che la città vive. C’è molta tensione anche all’interno del Calcio Catania. Lunedì si presenterà questa fideiussione tornando finalmente a parlare di calcio, sono fiducioso. La società farà tutto il possibile affinchè una piazza come Catania possa continuare a giocare tra i professionisti”.

Quanto pesano le responsabilità della vecchia gestione del Catania e quelle dell’attuale proprietà?
“Le responsabilità le conosciamo già. La vecchia proprietà ha accumulato un debito elevato. Non è facile gestire oggi questa situazione. Con Tacopina forse si poteva fare qualcosa di diverso. Tacopina non è uno sprovveduto, sa di volere acquistare per ottenere qualcosa in cambio e vuole vederci chiaro. Avrei cercato di portare a termine questa trattativa, essendo stato in quel momento l’italo-americano l’unico che poteva davvero rilanciare il Catania. Ritrovandosi con un buco enorme lasciato dalla vecchia società, la Sigi è andata avanti con grande sforzo da parte di tutti ma ripeto, forse avrebbe dovuto gestire meglio l’affare Tacopina”.

Quale può essere la soluzione migliore per fronteggiare gli attuali problemi del Catania legati all’extra-campo?
“Attualmente è prioritario presentare la fideiussione per avere le le carte in regola per proseguire il campionato, poi società e dirigenza dovranno fronteggiare le carenze a livello contrattuale, fare una cernita di giocatori interessanti e che soprattutto siano funzionali alle esigenze dell’allenatore. Bisogna accogliere un socio che dia una grossa mano al Catania perchè non è possibile proseguire su questa strada. La piazza merita un campionato di valore”.

Al di là dei problemi economici che hanno avuto la loro incidenza, cosa è mancato al Catania per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della C?
“E’ molto più semplice vincere con importanti disponibilità economiche ma non sempre si vincono i campionati avendo tante risorse finanziarie. Senza programmazione, costruendo in poco tempo una buona squadra ma mancando basi solide e leader dentro lo spogliatoio ed in società fai fatica. La programmazione è fondamentale. In questi anni anche con Lo Monaco e Pulvirenti c’erano rose abbastanza forti, ma smantellando continuamente è difficile. I leader vanno inseriti, aiutati e fatti sentire parte integrante. Servono tanti leader per una piazza come Catania. Gli avversari vedono il Catania come la Juve e danno il 105%. Servono giocatori adatti a questo tipo di campionato e piazza. Se la squadra parteciperà con tranquillità a questo campionato, qualcosa di buono potrà venire fuori”.

Serie C con Palermo, Messina e Catania, se i rossazzurri non verranno esclusi dal campionato. Quanto è importante ritrovare il fascino dei principali derby siciliani tra i professionisti?
“Il derby è sempre un derby, queste sono le partite del tifoso caratterizzate da sfottò e sano campanilismo. Purtroppo negli ultimi tempi la Sicilia calcistica è in difficoltà e dispiace, stringiamoci tutti insieme vivendo questi derby bellissimi. Ho avuto la fortuna di esordire in Serie A in un derby col Messina il 23 settembre 2006. So cosa vuol dire giocare un derby, ne ho disputati parecchi anche ad Avellino. Sono gare che fanno bene al calcio, ai tifosi”.

A proposito del girone C di Serie C, quali squadre vedi favorite e chi potrebbero essere le sorprese?
“Penso che Avellino e Bari inizieranno a correre da subito. Tenteranno il tutto per tutto per vincere il campionato. Alla fine ritengo che a riuscire a spuntarla saranno i lupi. Inoltre dico di prestare attenzione al Foggia. La squadra rossonera potrebbe essere una piacevole sorpresa. A mio avviso darà filo da torcere a tutti, disputando una grande stagione”.

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