L’EDITORIALE – Catania, temperatura infuocata. Non ci sono più i margini per una gestione silente

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A cura di Gianluca Virgillito, Direttore Responsabile della testata Antenna Uno Notizie su Bella Radio Tv e Radio Antenna Uno

Col mese di luglio ormai arrivato e i passaggi legati all’iscrizione pronti ad essere archiviati positivamente, la dirigenza del Catania ha cominciato a correre per cercare di definire le mosse tecniche e di mercato per presentarsi ai nastri di partenza della prossima Serie C. La società arriva a questo step in un clima però burrascoso ed esasperato che insiste sulla città. Battibeccare sulle magliette che saranno indossate il prossimo anno anziché risolvere senza fragore ma con funzionale efficacia contrattuale, è il segno di quello che si dice ormai da mesi: la situazione in seno al Catania è più che mai complessa, il termometro ambientale segna una temperatura infuocata per cui ogni evento diviene oggetto di critica e commento, e bisogna ammetterlo senza filtri e senza alimentare speranze prospettiche perché di prospettiva non si può vivere nel calcio se non ci si mette mano nel presente, subito.

È questo il grande input che occorre, non si ha più modo di lavorare di progettualità se prima non si realizza, praticamente ora, una emissione consistente di denaro e non si raggiungono in alcuni casi e si ottemperano in altri gli accordi con i creditori. Dopo lo slogan “Uniti per il Catania” tutti si aspettano una gestione trasparente e operativa su questi fronti. Ed effettivamente il lavoro è frenetico a Torre del Grifo in questi giorni. Dopo i fatti che hanno condotto al 28 giugno, si rende necessario (a livello societario) rispondere ad alcune domande quali l’indirizzo verso cui SIGI e il Catania vanno in chiave dei contributi ricevuti da tifosi e non soltanto, l’identità di chi ha versato denaro consistente per garantire al Catania l’adempimento dei suoi oneri economici in relazione proprio all’iscrizione o per entrare in società, per cominciare. Anche per sedare quel rincorrersi di voci che fa solo male alla città e al Catania stesso.

Si potrà rispondere che ci sono momenti di riservatezza da rispettare. E pare che l’attuale sia uno di questi. Dallo scorso anno ad oggi però si è sentito parlare di decine di interessamenti nei confronti del club, alcuni concreti e altri certamente di meno… Se il Catania deve vivere, bisogna che lo faccia con grande vicinanza al popolo come hanno chiesto i tifosi. Non ci sono più i margini per una gestione silente, SIGI può e vuole per suo verbo soltanto traghettare la società ad un nuovo investitore, allora è momento di mettere le carte in tavola per poter aiutare con consapevolezza in maniera inequivocabile, in maniera che nessuno possa criticare il lavoro di nessuno. Questo ci si aspetta dalla conferenza stampa dei prossimi giorni, non come l’ultima in cui si è usciti con più dubbi di quando si è entrati. A quel punto la strada da percorrere tutti insieme sarà tracciata.

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