NICOLOSI: “Lavoriamo per cedere la società. Proveremo a fare meglio dello scorso anno ma zero promesse. Se stadi chiusi, serie difficoltà ad andare avanti”

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Maggiore azionista in Sigi, Gaetano Nicolosi esprime – ai microfoni della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor – la propria soddisfazione per avere centrato l’obiettivo d’iscrivere il Catania al prossimo campionato di Serie C, in attesa dell’ufficializzazione che arriverà l’8 luglio:

“Abbiamo rispettato il P/A ed onorato tutti gli mpegni. Sabato abbiamo mandato di persona la fideiussione a Firenze. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) mancavano ancora delle somme, io e altri soci della Sigi abbiamo fatto ulteriori versamenti. Ringrazio tutti gli altri soci, da Ferraù per come ha condotto le attività a Le Mura, Salice, Orazio Costanzo, Vullo, Maugeri, Maurizio Pellegrino. Un pò tutti coloro che hanno fatto sì che raggiungessimo l’obiettivo d’iscrivere la squadra. Lo spirito di collaborazione c’è stato. Chi ha potuto mettere di più, lo ha fatto. In Sigi c’è un socio, Orazio Costanzo, grandissimo lavoratore che ogni giorno ha portato piccoli ma importanti versamenti e per noi è una gratificazione questa. Conta la voglia di contribuire ad un progetto. E io da solo non avrei contribuito. Se gli stadi non saranno riaperti, però, avremmo delle serie difficoltà ad andare avanti perchè veniamo già da un anno caratterizzato dalla pandemia”.

“Adesso rivedremo il CdA del Calcio Catania, ci saranno delle attività nuove. Ora la società è molto chiara e trasparente. Anche il Sindaco è stato notte e giorno presente con noi a darci una mano, avvicinando qualche imprenditore che ha contribuito. Ad oggi abbiamo avuto diverse interlocuzioni importanti e serie. Facciamo tesoro dell’esperienza precedente cercando di dare il massimo alla nostra città. Noi abbiamo rinnovato il nostro impegno ad iscrivere nuovamente il Catania con l’obiettivo di non specularci e di consegnare la squadra a qualcuno che sia nelle condizioni di poter portare il Calcio Catania dove merita. Ci sarebbe piaciuto che ciò avvenisse con un tessuto economico locale, siamo ben disposti a passare la mano a chi ha più possibilità economiche ed è più bravo di noi“.

Non dimenticheremo quello che ha fatto la tifoseria del Catania ma non lo dimenticherà l’intera nazione che vede un tifoso contribuire. I tifosi avranno un’attenzione particolare da parte nostra. Rappresentano un orgoglio della città, della nostra collettività. E’ stato un pronto soccorso per far fonte alle esigenze del Calcio Catania. Eravamo in una fase di disperazione, qualcuno ha pensato a questa forma di azionariato diffuso o qualcosa del genere. Sono arrivati bonifici da tutto il mondo. E usciamo da un anno pandemico con famiglie che hanno avuto serie difficoltà. L’importo complessivo non ci avrebbe cambiato la vita ma ha toccato il cuore di tutti noi, facendo capire quanta gente ami questa città. Anche le Curve che hanno raccolto i contanti. Lavoriamo su questa strada ed allo scopo di cedere a qualcuno che sia in grado di portare il club ad alti livelli. Mi aspettavo di più dall’imprenditoria locale perchè gente che non ha potuto, ha contribuito”.

“Abbiamo ridotto tantissimo il monte debiti, con una chiarezza e trasparenza reale del Calcio Catania non avendo licenziato nessuno. E’ nostro obiettivo e motivo d’orgoglio fare le cose per bene. Mi dispiace che quest’anno siamo ancora in C, io volevo essere in B ma non possiamo promettere qualcosa che non appartiene a noi. La C è costosa. Cerchiamo imprenditori importanti – possibilmente catanesi – che ci diano la sicurezza di non essere speculatori, noi stessi non vogliamo nè guadagnare, nè speculare. Siamo fiduciosi in questo senso. Intanto ci siamo, abbiamo dato. Auspichiamo gli stadi aperti, la ristrutturazione del ‘Massimino’, speriamo di poter aprire Torre del Grifo al pubblico. Se siamo ottimisti cerchiamo di andare avanti, altrimenti restiamo a casa e non usciamo perchè abbiamo paura. Il Calcio Catania è un’impresa, con costi, ricavi e dipendenti. Vogliamo far bene ma non possiamo permettere qualcosa che non è nelle nostre possibilità, ripeto. Ma possiamo provare a fare meglio dello scorso anno. La clausola di esclusività con Tacopina? Quello che non ti uccide ti rafforza. Con Tacopina adesso non ci sentiamo“.

“Catania Servizi? Si parla di un debito che non abbiamo determinato noi, ci siamo ritrovati una montagna di debiti promettendo una forte riduzione e non abbiamo mai utilizzato società-satelliti per fare qualcosa. I debiti pregressi non li abbiamo creati noi. Il 23 luglio dello scorso anno il Catania era illeggibile. Abbiamo fatto chiarezza e molta pulizia, tanti debiti abbiamo iniziato a ridurli, onorando impegni ed emolumenti. Pensiamo anche ad allestire una squadra competitiva, ma non possiamo pensare di prendere 10 milioni dal cestino e metterli sul tavolo. Come lo scorso anno, cercheremo di fare di più e meglio ma senza promesse che poi non possono essere mantenute”.

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