A cura di Gianluca Virgillito, Direttore Responsabile della testata Antenna Uno Notizie su Bella Radio Tv e Radio Antenna Uno
Il dato non è tratto. L’avvocato e presidente di SIGI, Giovanni Ferraù, non vuole sentir parlare di fallimento (il rischio c’è, ha detto, ma residuale), vuole entusiasmo e partecipazione alla nuova iniziativa di coinvolgimento dei tifosi che potranno donare, se vorranno, una quota alla Spa che ha acquistato il Catania lo scorso 23 luglio, che si tradurranno in quote societarie. L’obiettivo di questa operazione è quello di trovare i fondi utili a completare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C e se questo non dovesse accadere “chi ha versato sarà rimborsato”.
Inevitabilmente il lancio della campagna ha scatenato commenti a favore e contro. La realtà delle cose, comunque, dipinge un quadro drammatico: il Catania rischia di non iscriversi, servono a detta di Ferraù, 800mila euro. La speranza che dopo l’iscrizione possa presentarsi un potenziale acquirente con 15 milioni da investire pare più una illusione visti i risultati deludenti delle ultime interlocuzioni, successive alla chiusura negativa delle trattative con Joe Tacopina. Il leader di SIGI non le ha mandate a dire al manager italo americano, definendolo inadempiente relativamente agli accordi del preliminare d’acquisto del club di via Magenta.
Nulla è ancora impossibile ma la missione è più che mai complicata e portarla a termine sembra un miracolo, anche più dei fatti dello scorso anno che consegnarono proprio a SIGI la proprietà della squadra etnea. Critiche feroci piovono da parte di chi ricorda che furono promessi investimenti da oltre 54 milioni di euro. La storia è cambiata: il Catania soffre e con lui i tifosi rossazzurri.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***