La conferenza stampa indetta dal presidente del CdA di Sigi Giovanni Ferraù ha confermato i timori emersi nei giorni scorsi. E cioè che il Catania non ha la certezza d’iscriversi al campionato di Serie C 2021/22. Il clima non è dei migliori, tutt’altro. Si punta su una risposta importante della piazza alla richiesta di sostenere economicamente il club. Non è dato sapere se basterà, di certo la situazione resta critica e non può essere minimizzata. Dopo la salvezza della matricola 11700 con l’acquisizione del Calcio Catania da parte dell’attuale proprietà avvenuta lo scorso anno, è nuovamente a rischio la sopravvivenza dell’Elefante.
Il 28 giugno è la prossima tappa fondamentale, ma non sarebbe l’ultima. Se già si presentano notevoli difficoltà ad iscrivere la squadra, figuriamoci quanto sarà tortuosa la strada per il post-iscrizione. Tra debiti scaduti, creditori privati che battono cassa, enti pubblici da soddisfare, una campagna acquisti da approntare allo scopo di allestire una rosa competitiva, gli enigmi da risolvere sono davvero tanti. L’incertezza regna sovrana per via di una situazione finanziaria pesantissima in casa rossazzurra. Logico che in un momento del genere si navighi a vista.
Il Catania ha bisogno di liquidità immediata, oggi le promesse risalenti alle scorse settimane non trovano riscontro nella realtà. A meno che non avvenga ancora una volta un miracolo, salvando per il secondo anno consecutivo la matricola e difendendo in extremis il calcio professionistico. Ponendo il caso che questo si concretizzi davvero, la Sigi dovrà comunque assicurarsi in tempi brevissimi di cedere il club ad una proprietà solida, capace di garantire un piano industriale all’altezza con un contesto debitorio importante. Presente e futuro, dunque, s’intrecciano. La vita del Catania è legata ai prossimi eventi, sperando che ogni singola tessera del puzzle venga incastrata al posto giusto.
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