Sono undici i giocatori catanesi che hanno realizzato il sogno di esordire con la maglia del Catania in questi anni di Lega Pro. I più recenti rispondono ai nomi di Mario Noce e Kevin Biondi. 13 presenze complessive il primo (ancora oggi di proprietà del Catania), 52 il secondo. Entrambi sono cresciuti nelle giovanili rossazzurri per poi farsi le ossa altrove e tornare alle pendici dell’Etna.
Noce, dopo le buone impressioni in Coppa Italia al cospetto di una squadra di B, il Foggia, ha maturato esperienza in una piazza importante come Cesena. Avventura significativa per il ragazzo, “premiato” con il rientro alla base. Quest’anno ha giocato qualche partita con il Catania prima della parentesi in prestito al Potenza. Biondi, invece, protagonista con le maglie di Igea Virtus ed ACR Messina si è guadagnato l’ok dell’ex tecnico etneo Camplone, rimasto favorevolmente impressionato dalle prestazioni offerte nel precampionato. Fino ad arrivare a ricoprire un ruolo prezioso nello scacchiere di Lucarelli, trovando spazio anche nella gestione Raffaele prima del trasferimento in Serie B al Pordenone.
Gli attaccanti Emanuele Pecorino e Gian Marco Distefano hanno proseguito l’attività agonistica nelle Primavere di Milan e Lazio. Successivamente Pecorino è rientrato alla base mettendosi in grande evidenza tra le file del Catania nella prima parte di stagione, per poi militare nella Juventus Under 23. Distefano, invece, è ripartito dal Paternò. Passiamo dalla gioventù di Pecorino e Distefano all’esperienza di Emanuele Catania. La punta ex Siracusa ha coronato il sogno rossazzurro all’età di quasi 40 anni, concluso a gennaio 2020 dopo 13 apparizioni ed un gol all’attivo. Non è stato facile soprattutto per Saro Bucolo salutare il Catania e tanti amici con cui è tuttora molto legato. Non sarebbe mai andato via ma, una volta appresa la volontà della dirigenza di puntare su altri profili, il centrocampista (un’ottantina di presenze in campionato sotto il vulcano, ndr) non ha potuto fare altro che trovare una nuova sistemazione lo scorso anno. Oggi milita nel Potenza.
Andando un pò indietro nel tempo, Andrea Di Grazia ha saputo confermare le impressioni positive fornite nelle giovanili, arrivando all’esordio in prima squadra nel 2015. Anno delicatissimo per il Catania, reduce dal terremoto de ‘I Treni del Gol’ che alimentò il declino dell’Elefante. Di Grazia seppe ritagliarsi, pian pianino, uno spazio maggiore nel tempo. Soprattutto a seguito della tappa formativa all’Akragas di Rigoli. Prime prestazioni eccellenti e primi gol, come la fantastica tripletta al Messina del 2016. Si avviava a diventare un simbolo del Catania. Poi qualche difficoltà lungo il percorso culminata con i forti contrasti con il Direttore Lo Monaco modificò lo scenario. Di lì a poco Di Grazia sparì progressivamente dai radar, non rinnovando il contratto in scadenza.
Tra i giovani esordienti anche Gianmarco Papaserio, in campo per appena tre minuti in Coppa Italia contro il Como al “Massimino” qualche anno fa (attuale punto fermo dell’Atletico Fiuggi), e Davide Di Stefano che giocò al cospetto di Cosenza e Monopoli nella stagione 2016/17 per un totale di poco più di 80 minuti. Oggi fa parte dell’organico della Caratese. Chiudiamo con Giuseppe Russo e Valerio Anastasi. Il primo ha girato diverse volte la Sicilia in carriera, ma soltanto nel 2015 vide diventare realtà il desiderio di rappresentare la squadra della propria città. Avrebbe voluto giocare di più, ma in qualche occasione si è tolto la soddisfazione d’indossare la fascia di capitano. Andò via per scelta tecnica, diretto al Messina come accadde l’anno successivo ad Anastasi. Quest’ultimo, però, a fine campionato svolse il ritiro con il Catania sperando d’incassare la fiducia di mister Lucarelli, che lo allenò proprio in terra peloritana. A causa dell’introduzione delle liste, tuttavia, Anastasi dovette lasciare Torre del Grifo.
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