Nel corso degli anni anche il reparto offensivo etneo ha subito innumerevoli cambiamenti. Durante il primo anno di Serie C il peso e la pressione della piazza fu sobbarcato da Caetano Calil, Andrea Russotto e Luigi Falcone che diedero il loro contributo ai fini del mantenimento della categoria nonostante i punti di penalizzazione. Oltre ai due esterni ed alla punta italo-brasiliana (autrice di 11 reti ed 1 assist in 33 gare) l’attacco fu completato dagli arrivi di Elio Calderini, Gianvito Plasmati ed Arturo Lupoli, dalle giovani scommesse Axel Gulin e Francesco Felleca e dagli ex primavera Mattia Rossetti, Maks Barisic ed Andrea Di Grazia.
La salvezza conquistata all’ultima giornata non poté soddisfare la piazza rossazzurra cosicché, per la stagione 16/17, il club di Via Magenta attuò una vera e propria rivoluzione grazie agli innesti di Kalifa Manneh (proveniente dalle giovanili), Valerio Anastasi, Giammario Piscitella, Diogo Tavares, Demiro Pozzebon e Michele Paolucci; purtroppo anche il secondo anno di Lega Pro fu avaro di soddisfazioni e dunque, a seguito dei sempre più crescenti malumori della tifoseria, la società provò il tutto per tutto per centrare il tanto agognato salto di categoria. La punta di diamante della successiva campagna di rafforzamento fu rappresentata dal bomber italo-tedesco Davis Curiale che mise a segno 17 gol e 5 assist in 38 gare. Tra i volti nuovi invece non trovarono fortuna Giuseppe Caccavallo, Zé Turbo e Fran Brodic (che rimase fino al 2020). Fece meglio di loro Francesco Ripa, autore di 9 reti ed a secco di gol tra le mura amiche in gare di campionato.
Nel torneo 18/19, oltre al centravanti nativo di Colonia (capocannoniere del Girone C l’anno prima), il Catania puntò sia sull’estro di Vincenzo Sarno che sulle capacità realizzative di Alessandro Marotta e Matteo Di Piazza, tuttavia l’attacco pesante etneo battè pochissimi colpi (appena 24 gol e 14 assist tra tutti e tre i centravanti) facendo naufragare le ambizioni iniziali di facile promozione dopo le prime giornate. Tra le new entry nessuno tra i giovanissimi Andrea Vassallo, Adis Mujkic, Michael Liguori e Giacomo Graziano riuscì a lasciare il segno. L’all-in tentato dall’Elefante nel disperato tentativo di conquistare la promozione non fece altro che affossare ancora di più le casse societarie, gettando ombre sempre più oscure sul futuro del Calcio Catania 1946.
L’andamento del campionato 19/20 ne è una prova lampante perché, dopo le solite dichiarazioni ad alto profilo, durante il mese di Gennaio la compagine rossazzura dovette svendere i propri pezzi pregiati per continuare a sopravvivere e dunque il calciomercato fu all’insegna della spending review. Le cessioni di Marotta, Sarno e Di Piazza furono rimpiazzate, senza successo, da Davide Di Molfetta, Gabriele Capanni, Steve Beleck ed Emanuele Catania. Infine nella passata stagione, pur senza grosse disponibilità economiche, il gruppo Sigi riuscì ad allestire una rosa di tutto rispetto, facendo approdare all’ombra del vulcano Manuel Sarao (miglior finalizzatore stagionale etneo), Reginaldo, Michele Volpe, Agapios Vrikkis, Francesco Golfo, Antonio Piccolo e riportando a Torre del Grifo Andrea Russotto e Matteo Di Piazza. Risultato finale, sesto posto (quinto sul campo) ed eliminazione dai playoff al primo turno.
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