Chiunque tifi o simpatizzi per il Calcio Catania non lo fa certamente per la gloria o il vanto dettato da una bacheca ricca di trofei, ma solo ed esclusivamente per l’amore di una maglia che rappresenta in tutto e per tutto la città. Nel corso dei suoi 75 anni di storia, la compagine etnea ha spesso attraversato dei momenti così difficili da mettere a dura prova la pazienza dei propri supporter. I circa 16 anni dell’era Pulvirenti ne sono un esempio eloquente, con gli splendidi otto anni della Seria A controbilanciati dalla scabrosa vicenda dei “Treni del Gol” e dai successivi anni di Serie C.
Proprio durante quest’ultimo arco temporale i colori etnei sono stati abusati e maltrattati attraverso le parole e le scelte di coloro che dichiaravano fedeltà eterna verso la piazza, affermando in maniera azzardata che “tutto ciò che è stato fatto lo si è commesso per troppo amore”. Si è arrivati persino a mettere a rischio la vita stessa del Calcio Catania 1946 sebbene, inizialmente, il ritorno di di Pietro Lo Monaco sembrava poter offrire un nuovo slancio verso quel tanto agognato percorso di rinascita sportiva ed economica. Purtroppo però il modus operandi del dirigente campano non si rivelò efficace come nella sua prima esperienza siciliana, contribuendo (e non poco) ad aizzare gli animi di una tifoseria ormai satura di delusioni e brutte figure. Il problema di fondo di questi anni riguarda la totale mancanza di verità sulle vicende societarie, con la gestione Pulvirenti che invece di chiarire una volta per tutte il quadro societario non fece altro che gettare fumo negli occhi, illudendo i tifosi che le risorse dell’Elefante potessero essere sufficienti per ripristinare una situazione disperata.
Anche la SIGI (che ha rilevato il club prima del suo imminente fallimento) ha commesso i suoi errori, peccando soprattutto in chiarezza comunicativa fino alle tante date, poi puntualmente smentite, sul possibile passaggio di proprietà che hanno incrementato la mancanza di fiducia da parte dei tifosi. Come se non bastasse, le dichiarazioni di qualche settimana orsono riguardo la sicura iscrizione al prossimo campionato sono state messe in forte dubbio dalla realtà dei fatti con il disperato tentativo di racimolare quanta più liquidità possibile proprio per garantire la partecipazione alla stagione sportiva 21/22. Nonostante le tantissime incognite sulle sorti della matricola 11700, l’unica attuale certezza riguarda l’amore viscerale ed incondizionato che i tifosi, indipendentemente dal contesto e dall’avversario. Quel senso di appartenenza di una piazza che per calore e sostegno ha ben pochi uguali sia in Italia che nel mondo. Espressione di una Catania che, nel corso della millenaria storia cittadina, più volte è risorta, rinascendo ancora più bella.
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