Numeri alla mano il cambio di allenatore avvenuto a metà Marzo ha giovato al club di Via Magenta, con la compagine etnea che ha decisamente cambiato marcia nella parte finale del campionato mettendo a referto 5 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta e conquistando così 16 punti sui 21 disponibili. Anche dal punto di vista del gioco, della condizione psico-fisica e della compattezza del gruppo si sono visti dei progressi evidenti, con una maggiore predisposizione al sacrificio da parte di tutti, una netta prevalenza verso il gioco palla a terra, un maggiore coinvolgimento dei terzini all’interno della manovra ed una superiore velocità nella circolazione della sfera. In tal senso i 17 gol realizzati nelle 8 gare con mister Baldini al timone testimoniano la rinnovata pericolosità dell’Elefante in zona offensiva.
Di contro non mancano le note dolenti. Innanzitutto bisogna ricordare che l’unica sconfitta in campionato dell’era Baldini è giunta nella fase clou e contro una diretta concorrente come il Catanzaro. Il 2-0 maturato al “Ceravolo” ha sancito la fine del sogno rossazzurro di agguantare sia il terzo che il quarto posto, minando in parte le numerose certezze acquisite in precedenza e testimoniando la mancanza di lucidità nei momenti decisivi. Il vero tallone d’Achille della compagine baldiniana è stata la difesa. In più di una circostanza l’Elefante ha rischiato di capitolare, subendo con troppa facilità le azioni avversarie. Contro la Viterbese, ad esempio, il Catania non ha preso gol più per demeriti degli avversari che per meriti propri, mentre al cospetto di Potenza, Catanzaro e Foggia sono arrivate delle reti pressoché identiche, con azioni in velocità che hanno preso in controtempo una retroguardia distratta e poco lucida.
Proprio la sconfitta casalinga nei playoff rappresenta il punto più basso della gestione del tecnico toscano, con una squadra che dopo i primi 20 minuti è stata ben imbrigliata e non è più riuscita a reagire adeguatamente. Forse lo stesso Baldini ha commesso degli errori di valutazione, non riuscendo a leggere con tempestività le situazioni e focalizzandosi poco sulla tenuta difensiva; tuttavia anche per l’allenatore toscano le attenuanti del caso sono molteplici, a partire dai continui infortuni muscolari fino ad arrivare alla presenza di giocatori non propriamente adatti al suo 4-3-3, oppure al brevissimo lasso di tempo avuto a disposizione per trasmettere i propri dettami tecnico-tattici.
Considerando dunque i pro e contro della gestione Baldini e tenendo presente che il suo contratto scadrà il prossimo 30 Giugno, la domanda da porsi è la seguente: sarebbe giusto puntare nuovamente sull’ex allenatore del Trapani o sarebbe meglio orientarsi su altri profili, magari più esperti e vincenti? I tifosi si sono già espressi in favore della permanenza del tecnico, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Tutto dipenderà da molteplici fattori quali la risoluzione dei problemi societari e gli obiettivi del club in vista della prossima stagione.
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