A breve si attende la risposta dell’Agenzia delle Entrate di Palermo alla controproposta avanzata da Sigi circa l’ammontare esatto della transazione del debito, originariamente indicato dalla direzione provinciale catanese nella misura di 5.7 milioni, per poi giungere agli 8.2 richiesti dalla sede regionale. Sigi punta a trovare un accordo a metà strada ma, a prescindere da questo, è fondamentale che la proprietà del club rossazzurro fornisca valide garanzie a sostegno del pagamento. In buona sostanza, sul piano giuridico la Sigi dovrà dimostrare di possedere la necessaria solidità  economica per adempiere a quanto pattuito.
Discorso simile riconducibile al Comune di Mascalucia che, non a caso, come forma di tutela chiede al Catania una fideiussione. A proposito di debiti, resta da risolvere il nodo legato ai creditori privati che bussano alla porta per quei debiti non pagati alla scadenza. Oltre ai 2.5 milioni da assicurare ai fini dell’iscrizione al prossimo campionato, occorre anche tener conto di queste situazioni. Presente e futuro, dunque, inevitabilmente s’intrecciano per un Catania chiamato ad apportare nuove risorse, garantire liquidità immediata e continuità gestionale.
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