Era il 20 gennaio quando Joe Tacopina fu ricevuto a Palazzo degli Elefanti dal Sindaco Salvo Pogliese. Occasione per discutere anche di accordi e impegni legati alla gestione dello stadio “Angelo Massimino”. Il primo cittadino etneo ne approfittò per consegnare all’avvocato italo-americano l’Elefantino d’argento, come simbolico e prestigioso riconoscimento.
“Voglio immergermi nella comunità catanese – disse Tacopina – I siciliani sono speciali, non mi sorprende più di tanto la loro accoglienza, sono estremamente contento e felice di questo. Ribadisco che non ho mai avuto un’esperienza così straordinaria come questa in termini di rapporti con le istituzioni pubbliche. Il Sindaco Pogliese si è dimostrato ampiamente al di là di ogni aspettativa. E’ stato avviato un percorso piuttosto difficile fin dall’inizio, lo è ancora per l’importo dei debiti ed il tema a tutti noto. Certamente il grande l’impegno, l’entusiasmo, la spiccata capacità professionale e politica del Sindaco per me rappresenta una ragione in più nell’ottica d’iniziare questo percorso con fiducia e aspettative future. Gli attribuisco anche delle capacità manageriali che ho visto raramente in altri sindaci. Sono orgoglioso e privilegiato di portare avanti questo rapporto di collaborazione, un percorso che sarà di grande successo per il Calcio Catania”.
Da quelle dichiarazioni sono trascorsi quattro mesi. Fino ad arrivare alla situazione di oggi, dove una trattativa che sembrava destinata a concludersi positivamente potrebbe saltare in via definitiva con il Catania che, a distanza di un anno, rischia ancora il fallimento. Troppi facili entusiasmi e chiacchiere hanno portato allo scenario attuale in cui, comunque, si cerca di trovare valide soluzioni con altri potenziali soci e imprenditori. E intanto l’Elefantino d’argento, che sarebbe dovuto finire una volta per tutte nelle mani di Tacopina quando avrebbe assunto la presidenza del Catania, è rimasto desolatamente solo a Torre del Grifo.
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