Moderni seggiolini colorati in tutto lo stadio, manto erboso con soluzioni innovative eliminando il problema della ricrescita e del drenaggio, un tabellone luminoso più moderno e funzionale, rigenerazione della pista d’atletica, nuovi spogliatoi, riqualificazione dei servizi igienici, della sala stampa, interventi sulle recinzioni e le tribune, rigenerazione dell’area del Cibalino da destinare a scopi sociali. Serie importante di lavori di ammodernamento dell'”Angelo Massimino”, come preannunciato dal Comune.
Da un lato l’Amministratore Unico della società rossazzurra Nico Le Mura parla di “restyling stadio come fattore cruciale”, dall’altra la Sigi sottolinea che lavorerà “senza lasciare nulla al caso”. Poi c’è l’amministrazione comunale che evidenzia l’importanza degli interventi effettuati per “rendere più confortevole il godimento dagli spalti degli eventi sportivi e i concerti, come accade ormai negli stadi più moderni, ma anche a riqualificare tutto l’impianto ormai inadeguato per la storia e la tradizione di una grande città, che crede nello sport come fattore di coesione e promozione sociale”.
Tutto questo permette di maturare l’idea di far brillare un futuro armonioso per il Calcio Catania. La realtà dei fatti indica, però, anche un paradosso clamoroso: la sopravvivenza stessa del club dell’Elefante è a rischio. Il Sindaco Salvo Pogliese si sta interessando in maniera assidua per aiutare la Sigi a trovare sponsor e finanze, ma ad oggi non vi sono certezze sulla salvezza del Catania. Non sarebbe il massimo dotarsi di uno stadio adeguato a standard più importanti con la prima squadra di calcio cittadina priva della matricola ed impegnata in un torneo dilettantistico.
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