PAGLIARA: “Tacopina-Sigi, è il momento del dentro o fuori. Mio futuro nel Catania? Mi piacerebbe…”

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Insieme con Maurizio Pellegrino fu tra i promotori dell’iniziativa che portò al salvataggio della matricola 11700 la scorsa estate. Fabio Pagliara, a proposito della trattativa per il passaggio di consegne, è intervenuto ai microfoni di Sport Sicilia Preview, su Telecolor, illustrando il proprio pensiero:

“Il 26 aprile era la data prevista per il closing, motivi burocratici non hanno permesso di realizzarlo e questo rientra nella normalità. Al tempo stesso ci si aspettava un meccanismo meno anglosassone e più italiano. Al di là di alcuni tatticismi giuridici, della risposta un pò piccata di Sigi e del gesto di riapertura magari accomodante dell’avvocato Ferraù, non vedo una chiusura totale. Il comunicato di Tacopina è stato duro, ci vorrebbe un’accelerazione da dentro o fuori che credo sia nell’interesse di tutti, della città e dello stesso Tacopina. C’è infatti da proiettarsi anche nella prossima stagione, facendo i conti con una serie di date relative all’iscrizione. Si avverte la necessità di dare una scossa e ripartire. In base a quel che so da esterno e qualche messaggio che mi sono scambiato in questi giorni, non mi pare chiusa la vicenda. La parte burocratica (Agenzia delle Entrate di Palermo e Comune di Mascalucia) dà delle scadenze non fisse, come invece vorrebbe legittimamente Tacopina. Ma non sarei così pessimista perchè dall’Agenzia qualche risposta positiva è arrivata”. 

“Tacopina e Sigi non hanno bisogno di consigli, ma in questa fase sembrerebbe più opportuno non dare scadenze e non parlare tanto, vedendosi magari e chiudere. Dentro o fuori, è il momento di dirlo forte e di pretenderlo. L’ottimismo e la carica devono essere forti perchè il clima, se complessivamente peggiora, non è un buon segno neanche per la parte economica della trattativa. Questo è un volano decisivo, una piazza come Catania ha potenzialità straordinarie. Il contesto per chiudere c’è ma ciascuno deve fare la propria parte, altrimenti sarebbe un peccato. Si avverte la necessità di fare chiarezza in tempi molto stretti perchè iscriversi al campionato non è uno scherzo. Spero che la Federazione si renda conto delle difficoltà in questo momento delle società di Lega Pro e non solo. Poi diventa una corsa ad ostacoli perfezionare l’iscrizione. L’anno scorso i soci Sigi hanno fatto un miracolo dimostrando forza e passione ma si sapeva chi dovesse correre ed arrivare. Se adesso non si capisce questo, diventa molto pericoloso”. 

“I due comunicati? Rispondo da comunicatore. Rispetto al clima che si era fatto dello zio d’America, del «vado a prendermi l’arancino», Tacopina ha anche evidenziato il fatto di essere un uomo d’azienda, un manager e ha messo un pò con le spallle al muro l’ambiente perchè lui comunque vuole arrivare all’obiettivo. Sul registro Sigi invece c’è un problema, e lo dico in piena amicizia: deve comunicare in maniera un pò più univoca. Se esce un comunicato di un certo tipo e poi il presidente dice una cosa diversa, non è il registro comunicativo giusto. Prima c’è stata una linea, poi un’altra. Non mi sembra abbia parlato Nicolosi, l’investitore più forte. A livello di comunicazione non si aspettavano probabilmente questo comunicato di Tacopina, ma credo che la strada maestra porti ancora a lui. Mio futuro nel Calcio Catania? Poter lavorare per la squadra di calcio della propria città è un obiettivo, un sogno di qualsiasi manager sportivo. Mi piacerebbe, lo dico in maniera serena senza mettermi sul mercato perchè comunque ho altro da fare, ma credo sia un sogno di tutti poter dare il proprio contributo”. 

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