In attesa di capire quale sarà il futuro dell’universo Catania, tracciamo dunque un bilancio completo sull’annata appena trascorsa, analizzando le prestazioni dei singoli calciatori.
In questa sede iniziamo considerando il ruolo forse più delicato nel mondo del calcio: quello dell’estremo difensore. I portieri etnei meritano nel complesso un 5,5 avendo alternato buone prestazioni a prove piuttosto deludenti e costellate da errori. I numeri comunque non sono eccessivamente deficitari con 38 reti al passivo (settima miglior difesa) in 36 partite di campionato ma con all’attivo 12 clean sheet (7º miglior rendimento) che innalzano la media dei gol incassati ad 1,6 p.p.
Avendo disputato solamente un’unica gara, appare ingiudicabile Antonio Santurro. L’estremo difensore emiliano era approdato questa estate con l’aspettativa di vivere una stagione da protagonista, occupando il posto da titolare lasciato vacante da Jacopo Furlan; tuttavia, per l’ex Siracusa le cose non sono andate per il verso giusto, giocando solamente nella prima gara di campionato contro la Paganese. Peraltro in quell’occasione l’atleta di proprietà del Bologna si infortunò, perdendo in modo definitivo la possibilità di difendere i pali rossazzurri. Nel corso della stagione è stato relegato addirittura al ruolo di terzo, diventando uno dei maggiori indiziati alla cessione nel calciomercato invernale. Dopo attente valutazioni però la dirigenza etnea ha deciso di mantenerlo in rosa preferendo “avere a disposizione tre portieri di assoluto livello”.
Ampiamente diverso è invece il discorso per Alessandro Confente. Il ventiduenne scuola Chievo è approdato in Sicilia proprio allo scadere della sessione estiva di mercato a seguito dell’infortunio rimediato dal collega (Santurro). L’ex portiere di Reggina e Siena è arrivato un po’ in sordina occupando inizialmente il ruolo di riserva. Dopo la positività al Covid di Martinez, il giocatore veneto è riuscito a ritagliarsi il proprio spazio, difendendo la porta etnea in 19 occasioni, mantenendola inviolata in 5 e raccogliendo la sfera in fondo al sacco 20 volte. Nel complesso il giovane portiere è riuscito a dimostrare pregi e difetti delle proprie qualità tecniche, facendo della presa alta e del posizionamento le sue armi migliori. Qualche pecca invece l’ha mostrata sia nelle uscite che nei riflessi, sembrando in più di una circostanza poco reattivo. Con l’avvicendamento in panchina, la stagione di Confente si è praticamente conclusa, prima venendo relegato in panchina in occasione del match contro l’Avellino e poi subendo un intervento al ginocchio a seguito di un infortunio al menisco.
Infine troviamo Miguel Angel Martinez. L’estremo difensore spagnolo può essere considerato il migliore dei suoi, sebbene anch’egli abbia alternato ottimi interventi ad errori piuttosto grossolani. Dopo una prima parte di stagione vissuta da grande protagonista, con tantissimi interventi salva-risultato, l’ex Real Madrid è risultato positivo al Covid, perdendo la titolarità. Dopo la negativizzazione al virus, mister Raffaele gli ha preferito Confente, e lui ha accettato di buon grado la scelta ritagliandosi il ruolo di riserva. Con l’avvento di mister Baldini però le gerarchie sono cambiate nuovamente ed il portiere madrileno è ritornato a difendere la porta etnea stavolta però con meno lucidità ed efficacia di quanto fatto intravedere nella fase iniziale del torneo. La sua stagione si è conclusa con 16 gare disputate, 7 clean sheet e 17 reti al passivo.
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