A cura di Gianluca Virgillito, Direttore Responsabile della testata Antenna Uno Notizie su Bella Radio Tv e Radio Antenna Uno
Non è il momento di litigare, ma di restare uniti. Il day after della manifestazione indetta dalla tifoseria del Calcio Catania a cui hanno partecipato anche i vertici di SIGI e del Comune etneo è una data rievocativa di un’età d’oro per il club rossazzurro. Il 28 maggio ha e avrà sempre il sapore di Catania-Albinoleffe e di bandiere colorate danzanti per le vie cittadine a coronamento del raggiungimento della vetta rappresentata dalla Serie A. Nel calcio i ricordi e le imprese storiche hanno un valore inestimabile e per quanto se ne possa parlare è giusto lottare fino alla fine per cercare una soluzione che ne garantisca la continuità (altrimenti poi non lamentiamoci del fatto che il calcio ormai è slegato ad ogni tipo di legame affettivo ed emozionale al giorno d’oggi).
Non è ancora il momento di parlare della matricola, dividendosi in fazioni, anche perché questo non risolverebbe i problemi e non potrebbe comunque incidere significativamente sulla storia che verrà. Rispettabile, in ogni caso, che ogni tifoso manifesti la sua opinione ma resta importante non spaccare la piazza e mantenerla in equilibrio. Questi sono i giorni in cui SIGI sta cercando in ogni modo di trovare delle alternative che garantiscano al Catania un solido futuro. La via è irta di ostacoli e difficoltà da affrontare, è chiaro che l’attuale proprietà ha una responsabilità enorme su di sé e dovrà agire e comunicare nel rispetto delle reali potenzialità del tentativo progettuale abbozzato lo scorso anno e che purtroppo non ha raggiunto attualmente una forma tale da poter rappresentare una garanzia sul completamento del risanamento societario sul fronte debitorio e di rilancio sul piano sportivo.
Alla società di via Magenta non serve arrancare di anno in anno e rischiare continuamente il baratro. Bisogna agire adesso, ma non per vivacchiare: bisogna agire per salvare il Catania in maniera definitiva. Salvezza o rifondazione, sembrano esserci solo queste due strade, senza vie di mezzo. Le interlocuzioni continuano ma, onestamente, non si ritiene necessario ai fini della cronaca riportare soggetti e contenuti di questi dialoghi se non conclusi con atti di natura ufficiale. Ciò che è accaduto da dicembre scorso ad oggi su questo piano lo conosciamo perfettamente. Anche perché di chiacchiere il Catania ha sofferto fin troppo negli ultimi anni.
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