Lungo intervento dell’avvocato Giovanni Ferraù ospite della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor. Riportiamo di seguito il contenuto delle parole del presidente Sigi che chiarisce molteplici aspetti:
“La situazione rispetto al 23 luglio è sicuramente migliorata. Perchè abbiamo fatto chiarezza sui conti prendendo atto della situazione debitoria. Spero che stavolta il Tribunale resti fuori da qualunque altra possibilità che interessi il Calcio Catania. Il Catania è una squadra di calcio e deve dimostrare quello che è nei campi di calcio e non certo in questioni extra campo. Abbiamo ereditato dalla precedente gestione 65 milioni di euro di debiti. Inizialmente dalle carte del Tribunale si evinceva che i debiti ammontassero a circa 55 milioni. Poi, una volta acquistato il Catania ed esaminata tutta la situazione debitoria approfonditamente, abbiamo visto che le somme andavano sui 65 milioni. Oggi eliminato il mutuo di Torre del Grifo che ammonta a circa 26 milioni, ne rimarrebbero 39 e possiamo anche dire con certezza che tra quanto pagato da Sigi e quanto abbiamo definito con i creditori – anche se ancora parecchi di loro attendono il pagamento – siamo a una cifra vicina ai 15 milioni di euro. Abbiamo ridotto di circa 24 milioni il debito. Un pò di lavoro è stato fatto”.
“Parametri d’iscrizione al prossimo campionato? Secondo i nuovi parametri, fermo restando che i numeri sono ancora in fase di elaborazione perchè devono essere attuati alla situazione di bilancio, l’esborso necessario sarebbe vicino ai 2 milioni di euro. L’anno scorso si è dovuto capitalizzare un importo di circa 2.3 milioni, quest’anno il dato dovrebbe essere inferiore. Il Catania verrà iscritto indipendentemente dall’ingresso di nuovi investitori, ci metto la faccia come fatto sempre da Sigi finora. Dispiace che si sente dire da più parti che quasi converrebbe retrocedere in Serie D e perdere la matricola. Fintanto che ci sarà Sigi, il Catania 1946 rimarrà lì dov’è. A chi pensa che è meglio la D piuttosto che vivacchiare, dico che non condivido ma rispetto il pensiero. Io penso sia più importante che il Catania continui ad esistere. Se poi vivacchiamo o meno pensiamoci ad agosto, per adesso l’obiettivo è iscrivere la squadra. Noi vorremmo se possibile cedere il passo a un investitore importante, qualificato, con i fatti e non solamente con le intenzioni. Abbiamo avuto più di una decina d’interlocuzioni, questo fa capire come le intenzioni buone esistano, i fatti concreti un pò meno. L’obiettivo principale, oltre a salvare la matricola e preservare la storia del Catania, è di cedere il passo ad un investitore importante, non uno che voglia fare un nuovo Real Madrid. Qualcuno che dimostri coi fatti di avere a cuore il Calcio Catania”.
“Perchè le difficoltà con Tacopina? Non lo ha capito neanche Sigi, lui sarebbe entrato nel Calcio Catania se il debito fosse stato ridotto a 16 o 17 milioni. Quando Sigi lo ha ridotto a 15 circa si sono poste ulteriori condizioni. Vedi l’omologa del Tribunale, ulteriori certificazioni. La sensazione è che superata la linea del traguardo, poi si diceva fosse spostata un pò più avanti. Io, come sanno tutti, ho sempre avuto un rapporto privilegiato con Joe Tacopina, sarei l’ultimo a voler dire che speravo in qualche concretezza in più. Noi abbiamo firmato un preliminare che obbligava due parti a concludere un atto definitivo di cessione, poi ad un certo punto si sono iniziate a sollevare questioni un pò fumose, trovando sempre qualche tassello mancante. E’ come se ci fosse stato un ripensamento rispetto a dicembre. Se Tacopina mettesse 10 milioni metti – ci riserveremmo il 10%, giusto per dire che ci siamo anche noi ma senza pretendere un centesimo – l’affare si potrebbe concludere anche domani. Magari qualche investitore del gruppo di Tacopina nel frattempo ha pensato di fare investimenti altrove, non lo so. Si rischia di illudere una città. La città non deve aspettare proclami, passerelle, idealizzazioni. Il problema sono i fatti concreti. 630mila euro Tacopina li ha messi, ne avrebbe dovuti mettere altri e non ha voluto, ma sarebbe potuto entrare subito nel Calcio Catania. L’ultima proposta non consisteva nel voler prendere a meno il Catania, ma era impossibile perchè puntava a prenderlo per molto meno e solo se entro 20 giorni si fosse chiuso tutto col Tribunale. Quei 630 mila euro che fine faranno? Giuridicamente sono perduti, moralmente se dovesse entrare un investitore importante io poi ne parlerò con Sigi perchè nessuno vuole regalato nulla. Lui doveva esercitare una opzione per prendere una percentuale del Calcio Catania. Sarebbe potuto entrare avendo già il 15% e poi magari fare la scalata. Non lo ha voluto fare, forse temeva il rischio di mettere ulteriore denaro”.
“Oggi il Calcio Catania è una Ferrari a cui mancano le ruote. Solo questo. I problemi vanno trovati altrove. I colpevoli non sono chi ha messo 6 milioni salvando la matricola ma chi ha risposto assente ai continui inviti ad entrare nel Calcio Catania. Quando qualcuno vuole garantita una stagione da 7-8 milioni di euro, è necessario mettere faccia e soldi per rilanciare il Calcio Catania. Il campionato, come costi fissi, lo scorso anno è costato circa 4,5 milioni compreso Torre del Grifo e i dipendenti, non solo la squadra. Sigi è chiaramente pronta a sostenere l’impatto per la nuova stagione. Purtroppo il problema è la difficoltà nella gestione dei debiti accumulati nel passato. Ci sono debiti pregressi e abbiamo la necessità di ripianare da una parte i debiti, dall’altra di articolare un campionato importante. La Lega Pro è difficile da gestire. Sigi da sola potrebbe farlo se non ci fossero i debiti accumulati dalla precedente gestione che bisogna soddisfare. Oggi però entrare nel Calcio Catania è un investimento. Un anno fa invece era una follia dettata dalla passione“.
“Abbiamo tre interlocuzioni abbastanza serie più la porta a Tacopina ancora aperta. Se non si dovesse concretizzare nulla con queste interlocuzioni, precisando che noi non abbiamo mai posto condizioni perchè l’interesse esclusivo è salvare e rilanciare il Calcio Catania, penseremmo all’ipotesi di un azionariato popolare, solleciteremmo gli industriali catanesi. Tutti dobbiamo fare un passo avanti. Non posso credere che non ci siano 15-20 industriali catanesi non disponibili a mettere 150mila euro ciascuno. Non per salvare il Calcio Catania ma per rilanciare la società ed una città. L’appello che faccio è questo, mettiamoci la faccia e non lamentiamoci. Dobbiamo lavorare tutti insieme. Il Sindaco si sta impegnando in prima persona pur non essendo questo un incarico suo, per cercare finanziatori e partner perchè capiamo bene che il rilancio del Calcio Catania è anche il rilancio di Catania. Contiamo di avere molto presto una risposta da queste interlocuzioni, magari già in settimana. Ci sono due gruppi esteri molto interessati al Calcio Catania, con uno dei due siamo in trattative più o meno avanzate. L’altro dovrà ancora esaminare qualche documento. C’è, inoltre, Tacopina che resta un interlocutore valido ed una soluzione locale, che sarebbe molto veloce. Sigi ha spalancato le porte a tutti coloro che sono animati da buona volontà e impegno finanziario importante per avvicinarsi a quest’avventura. Possibile coinvolgimento di una compagnia aerea internazionale? Ci sono interlocuzioni importanti con la diplomazia di uno Stato dell’est Europa. Ci potrebbe essere una volontà di sponsorizzazione importante di Torre del Grifo e della società a 360 gradi. In settimana potremmo avere qualche notizia importante. A giorni stabiliremo quando aprire il centro sportivo, in base alle attuali limitazioni e considerando i costi della struttura, se conviene aprire l’1 settembre o adesso. Contiamo di poter avere un nuovo boom di iscritti in futuro. Ci potrebbe essere un ulteriore incremento di attività a Torre del Grifo, forse anche le aperture di campi del famigerato paddle che ormai è in voga in tutta Italia”.
“Gli attuali investitori stranieri con cui stiamo interloquendo, forse per le loro origini sono meno disponibili al protagonismo. Ho detto loro che si tratta di una interlocuzione segreta. Solo quando eventualmente firmeremo dal notaio daremo l’annuncio di un nuovo proprietario. Fino ad allora vogliamo fatti. Si potrebbe ipotizzare per l’investitore una percentuale del 50% per una cifra complessiva di 5 milioni di euro, ma l’importante è che l’investitore abbia l’interesse di rilanciare il club. Uno di loro mi ha detto di essere molto interessato ponendo una sola condizione, ritornare presto in Serie A. Ma vedremo, ribadisco che contano i fatti. Continuiamo a non dormire la notte. Odio la parola salvare, ma rilanciare il Calcio Catania. Questo è l’obiettivo. Entro giovedì dovremmo avere una risposta concreta da uno degli interlocutori“.
“L’uscita in occasione del primo turno dei playoff è stata molto fastidiosa però ringrazio Pellegrini e Guerini. A proposito dei giovani, parliamo del lavoro incredibe svolto da Marchese con la Primavera che ha vinto il derby 4-1 con una dimostrazione importante di catanesi che sono il futuro del Calcio Catania. E i più piccoli guidati da Russo che sono a punteggio pieno, poi le ragazze meravigliose con Peppe Scuto. Il Calcio Catania ha puntato molto sui giovani e questo ci deve fare ben sperare. Il futuro di Baldini? L’aspetto sportivo e calcistico dipende solo dall’area sportiva ed è appannaggio di Guerini e Pellegrino, ma sono convinto che Baldini abbia fatto molto bene. Sono altrettanto convinto che ripartire da lui e da molti giocatori che possono rappresentare il muro portante di questa squadra è necessario. A parte l’incidente di percorso col Foggia, si può ricominciare da lui. Le rate per le cessione di Pecorino e Gomez? Nel caso di Pecorino a marzo-aprile è arrivata la rata di circa 200mila. Ovviamente ci sono anche dei bonus all’interno del contratto. Per quanto concerne Gomez c’è un meccanismo perverso come sempre avviene nella gestione di calciatori anche importanti, il Calcio Catania si spera prenderà 100mila euro a luglio, il resto a luglio 2022 ed a luglio 2023 per una cifra vicina a 600mila euro“.
“Rimandiamo al mittente gli strali che portano il Calcio Catania al fallimento. Salvare la matricola è scontato ma faremo di tutto per rilanciare il Calcio Catania. Contiamo di essere puntuali negli adempimenti. Escludo punti di penalizzazione. Lo Monaco? E’una persona che in questo momento sostiene di vantare crediti nei confronti del Calcio Catania per circa 1.4 milioni. Il Calcio Catania ritiene invece di avere subito un danno e quindi di essere creditore. Penso che siano questioni da affrontare in studi legali o in Tribunale. Se riusciamo a risolvere conciliativamente la questione con Lo Monaco ben venga, se sarà necessario un intervento ulteriore del Tribunale si va avanti. Da avvocato mi auspico sempre una definizione conciliativa delle liti. Agenzia delle Entrate e Comune di Mascalucia? Siamo a buon punto col Comune che ha fatto una sua proposta. Noi risponderemo a giorni. Con l’Agenzia ci sono interlocuzioni, due diverse proposte da Catania e Palermo. Adesso cerchiamo un dialogo, una sintesi tra queste due diverse conclusioni. Gli investitori non hanno posto finora problemi di tetto massimo e di condizioni relative agli accordi con gli enti istituzionali, a differenza di Tacopina. Ma se l’investitore dovesse richiedere domani mattina l’atto ufficiale con Mascalucia noi diciamo subito sì a Mascalucia. Con l’Agenzia delle Entrate c’è una forbice tra 6 e 8 milioni, quindi noi siamo convinti che tra 6 e 8 la chiudiamo ed è quello che saprebbe l’investitore”.
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