L’estate 2020 senza dubbio passerà agli archivi come una tra le più movimentate della storia del Catania. Adesso torna d’attualità l’incertezza sul futuro della matricola 11700. A partire dallo scandalo Scaramella che nel lontano 1955 determinò la retrocessione in Serie B per illecito sportivo fino ai famigerati “Treni del gol”.
L’episodio di corruzione del fischietto romano Ugo Scaramella si verificò durante la stagione 1954-55. La prima storica partecipazione del Catania in Serie A si concluse nella maniera più amara: retrocessione per illecito sportivo. L’ufficio Inchieste della FIGC, allora guidato da Alberto Rognoni, attraverso le dichiarazioni del giornalista Giulio Sterlini (intermediario della vicenda) riuscì infatti a risalire a tre assegni dal valore complessivo di un milione e mezzo di lire destinati al direttore di gara al fine di alterare l’esito delle partite casalinghe disputate contro Atalanta (22 dicembre 1954) e Genoa (6 marzo 1955). La “mannaia” della CAF si abbatté inesorabilmente sul club etneo (che non riuscì in sede processuale a dimostrare la totale estraneità ai fatti), giudicato colpevole di illecito e retrocesso in Serie B con sentenza datata 6 agosto 1955.
Impossibile non citare il 1993, anno che rappresentò un punto di svolta per certi versi cruciale della storia del Catania. Il 31 luglio il Consiglio Federale escluse il club etneo – e altre cinque società – dal campionato di Serie C1 per inadempienze finanziarie e al contempo ne revocò l’affiliazione. Ebbe così inizio un duro “braccio di ferro” tra il Catania di Angelo Massimino e la Federcalcio di Antonio Matarrese. Il Cavaliere, sostenuto dai suoi avvocati, si rivolse al TAR etneo e riuscì ad impugnare la sentenza di esclusione dalla Serie C1. La FIGC ricorse in appello presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia, che il 9 ottobre diede ragione a Matarrese ma revocò la radiazione della matricola 11700 deliberata in estate dalle stanze romane di via Allegri. Il Catania rientrò nei ranghi federali ripartendo dal campionato di Eccellenza regionale, corrispondente all’epoca al sesto livello della piramide calcistica.
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