Fondata storicamente nel 1929, l’Unione Sportiva Catanzaro è stato il primo club calabrese ad affacciarsi nell’Olimpo del pallone: sette campionati di Serie A disputati a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta con il settimo posto nella stagione 1981-82 quale miglior piazzamento raggiunto. Il giocatore simbolo del club è Massimo Palanca, attaccante capace di far ammattire le difese malgrado il fisico minuto (alto 169 cm). Sono rimasti celebri i suoi gol realizzati direttamente dalla bandierina del corner, peculiarità che lo rendeva temibile agli occhi dei portieri avversari.
Relegata in terza serie ormai da molti anni, la squadra calabrese sta provando a ritagliarsi un ruolo da protagonista in un girone dominato dalla Ternana. Quando mancano quattro partite da disputare (avversari Catania, Juve Stabia, Viterbese e Monopoli), il traguardo da raggiungere resta il terzo posto in classifica. L’obiettivo sembra alla portata degli uomini di Antonio Calabro, i quali hanno conquistato 58 punti (frutto di 16 vittorie, 10 pareggi e 6 sconfitte per una media di 1,81 punti a partita) con un rapporto tra gol fatti e subiti di 37:27. Sugli scudi in termini realizzativi il trequartista Carlini (8 reti) e gli attaccanti Di Massimo (6 reti), Evacuo e Curiale (5 reti ciascuno).
L’organico, di buon livello per la categoria, oltre ai giocatori già menzionati può contare sul portiere Di Gennaro, i difensori Martinelli, Fazio, Scognamillo e Riccardi, gli esterni bassi Garufo, Casoli, Porcino e Contessa, i centrocampisti Corapi, Risolo, Verna e Baldassin e l’attaccante brasiliano Jefferson. Mister Calabro è solito far ruotare i due “centroboa” Evacuo e Curiale al fianco del guizzante Di Massimo, disponendo la squadra con il modulo 3-4-1-2. La capacità di sovrapporsi dei due esterni bassi, i movimenti tra le linee di Carlini e la risolutezza degli attaccanti rappresentano i punti di forza di un collettivo cresciuto parecchio nella seconda parte di stagione.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook**