Tra i calciatori etnei in grado di spostare gli equilibri vi è sicuramente Tommaso Silvestri. L’ex Trapani si è rivelato molto spesso determinante ai fini del risultato finale, guidando (indipendentemente dal compagno di reparto) con sicurezza, leadership, duttilità, senso della posizione ed acume tattico la retroguardia rossazzurra. Il calciatore veneto è giunto ormai alla terza stagione alle pendici dell’Etna, affrontando sempre a testa alta le gioie ed i dolori di questo triennio a tinte rossazzurre e dimostrando sul campo sia di meritare la fascia di capitano che il rinnovo del contratto sino al 2023.
Finora il centrale scuola Juventus ha indossato i colori rossazzurri 102 volte (la presenza numero 100 è stata tagliata nel derby contro il Palermo) e, anche se probabilmente gli è mancata quella freddezza sotto porta vista in maglia granata (6 centri nella sola annata 17/18), le 5 reti ed i 6 assist siglati durante tutto questo arco temporale, lo rendono un calciatore assai temibile pure sulle palle inattive. È chiaro comunque che il compito primario di un difensore è quello di salvaguardare il risultato; in questo il classe ‘91 si è dimostrato imprescindibile, giocando in questa stagione con grandissimo senso di appartenenza e stakanovismo, tutte le gare degli etnei fino all’infortunio (frattura costale) rimediato contro il Bisceglie.
Dopo circa 40 giorni di assenza, il numero 5 è finalmente rientrato a disposizione domenica scorsa contro il Catanzaro disputando per intero, seppur con qualche lieve incertezza ed una condizione fisica ancora da migliorare, gli oltre 90 minuti dell’incontro. Il completo recupero del capitano etneo sarà dunque basilare per le sorti future del Catania in chiave playoff.
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