A cura di Gianluca Virgillito, Direttore Responsabile della testata Antenna Uno Notizie su Bella Radio Tv e Radio Antenna Uno
Partiamo sempre da un presupposto: il Catania DEVE lottare in chiave playoff, per vincere. Questo assioma è stato spesso e volentieri ribadito, e rafforzato il concetto anche dopo la sconfitta maturata a Catanzaro. Ovvio che il risultato di 2-0 per i giallorossi ha minato al primo vero ostacolo di caratura tecnica importante le ambizioni del gruppo, anche perché fosse stato questo un match degli spareggi promozione, il Catania sarebbe uscito fuori dalla lotta. Ma non trattandosi di questo caso, il match può essere analizzato in maniera diversa.
Risultato figlio degli episodi, e più di ogni altra cosa è venuta fuori una differenza tra le due squadre: la possibilità di cambiare in corsa la partita. I padroni di casa hanno impattato meglio col fattore continuità, mantenendo sia la concentrazione che l’intensità, nonostante qualche assenza importante sul groppone causa Covid-19. Anche il Catania ha dovuto cambiare qualcosina ma non ha peccato in coraggio e mentalità.
Ci sono sconfitte e sconfitte, l’idea è che un risultato negativo adesso, anzi, potrebbe anche far bene, sia per non illudersi di essere invincibili ma anche per ricordarsi di non essere i più forti e che occorrerà sempre il massimo della concentrazione. Spunti tattici di rilievo non è il caso di proporne, anche perché come detto è stata una sfida di nervi, di blocchi sistematici e di alto profilo d’intensità psicofisica. Resta alta l’attenzione della squadra e dell’ambiente, campo ed extracampo offrono settimane di passione spasmodica come sempre è stato nei momenti chiave della storia rossazzurra.
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