Abbiamo contattato telefonicamente il collega Gianfranco Giovene di ‘CatanzaroInforma.it’ per meglio comprendere le dinamiche interne al Catanzaro in vista del match del “Ceravolo” col Catania. Spazio anche ad alcune riflessioni sulla lotta playoff.
Quanto può incidere il Covid nel percorso del Catanzaro in questo finale di stagione?
“Tanto. Passerà tutto più o meno da li: dalla negativizzazione dei tanti positivi riscontrati nelle scorse settimane. Aver già giocato il jolly del rinvio per la partita contro la Juve Stabia imporrà per forza di cose un tour de Force nella coda del torneo ed affrontarlo senza sette titolari non sarebbe semplice. Contro il Bisceglie si è riusciti a fare di necessità virtù dando fondo ad energie e disponibilità, costringendo all’esordio anche qualche baby, ma alla lunga potrebbe non bastare. La corsa al terzo posto si prevede infuocata, il recupero di queste pedine appare fondamentale”.
Domenica sfida al Catania. Cosa teme principalmente il Catanzaro dei rossazzurri?
“Direi l’entusiasmo ritrovato dopo un periodo a tinte opache. Sembra che anche dal punto di vista tattico la quadratura sia stata trovata e le individualità di cui può disporre Baldini sono importanti e non da sottovalutare. Soprattutto davanti il Catania è avversario temibile per chiunque”.
Di Piazza torna a Catanzaro da avversario. Come si è lasciato con i giallorossi?
“È uno dei giocatori che più saranno sotto i riflettori nella sfida. A Catanzaro non ha reso forse secondo le aspettative, pochi gol e minutaggio incompleto, ma il valore resta ed è innegabile. Sarà spauracchio per i suoi ex compagni. E magari questa sfida servirà anche per capire il suo futuro visto che l’accordo con il Catania è per il prestito e a giugno dovrebbe tornare alla base”.
Tra i tanti ex dell’incontro spicca Russotto. Quale ricordo conserva il popolo giallorosso di lui?
“Un buon ricordo tutto sommato: giocatore d’estro e tecnica, che però per mille ragioni, anche caratteriali, non è riuscito a raccogliere quanto ci si aspettava. Da avversario ha ben figurato in passato anche con altre maglie, vedremo domenica con quella rossazzurra”.
Lotta playoff. Come s’inseriscono in questo contesto Catanzaro e Catania?
“Due mine vaganti per tutti, con organici di livello. Per entrambe sarà fondamentale centrare la terza piazza a chiusura della regular season perché questo vorrebbe dire avere anche il tempo per rifiatare poi e preparare meglio gli spareggi. Saltare qualche turno eviterebbe un paio di fastidi, poi una volta dentro se la giocheranno con chiunque”.
Catanzaro-Catania è una classica del calcio meridionale. Quanta amarezza c’è nel giocare questa partita a porte chiuse?
“La stessa che c’è purtroppo nel vedere gli stadi di tutta Italia vuoti ogni domenica. Uno spettacolo monco per chi conosce la bellezza e la romanticità di partite così. La rivalità sportiva tra le due piazze rende la sfida speciale, il tifo caldo si è rivelato in passato un fattore determinante per il risultato: speriamo si possa presto aprire i cancelli anche alle tifoserie”.
Come valuti fin qui la stagione di Catanzaro e Catania?
“Sostanzialmente in linea con le aspettative: il podio era l’obiettivo di entrambe alla partenza e a poche giornate dalla fine si è ancora in lotta per raggiungerlo. Il vertice non è mai stato alla portata visto l’andamento della Ternana, qualche rammarico però c’è per il cammino altalenante: con un pizzico di continuità in più giallorossi e rossazzurri avrebbero potuto mettere anche la ciliegina alla torta”.
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