ESCLUSIVA – Morra: “320 presenze in rossazzurro qualcosa di straordinario. Tacopina, quando firmi? Catania, playoff tutti da giocare”

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Damiano Morra

Qualcosa come 320 presenze indossando la casacca rossazzurra. Una leggenda del Calcio Catania, l’ex centrocampista Damiano Morra che vanta il record di apparizioni con la maglia etnea e segue sempre con grande interesse e partecipazione emotiva l’evolversi del campionato. E’ intervenuto telefonicamente ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com:

Damiano, cosa significa per te essere ancora oggi il giocatore del Catania con più presenze nella storia?
“Non trovo nemmeno le parole giuste per definirlo. E’ un orgoglio, qualcosa di straordinario. Essere in cima dopo tanti anni è magnifico, anche perchè da Catania sono passati fior di campioni. Sono talmente tanti i ricordi positivi che faccio fatica a menzionarli tutti. Inevitabilmente il pensiero va, soprattutto, a quella gara dell’Olimpico contro la Cremonese che ci permise di centrare la promozione in Serie A. Fu la partita della vita, l’Olimpico era strapieno di catanesi. Ero uno dei primi ad entrare nel sottopassaggio e non ci sembrava vero vedere tutta quella gente. Altro pensiero indelebile fu l’unica volta che mio padre e mia padre scesero giù in Sicilia vedendomi giocare. In quella occasione il destino volle che feci anche un gol straordinario sotto l’incrocio, affrontavamo l’Arezzo”.

Cosa ti ha spinto a vivere così a lungo per una maglia?
“Nessuno mi ha chiesto, invece, perchè dopo 9 anni me ne andai. C’è una storia particolare dietro, io non l’avrei mai voluto fare ma sono le cose del destino. Un giorno spiegherò il motivo. C’è di mezzo magari Angelo Massimino, ma nessun litigio. E’ successo qualcosa che mi spinse ad andare a Cosenza ma il mio cuore piangeva. Non è stato semplice. Posso garantirti che la mia volontà di andarmene poteva essere del 2%. La verità la conosciamo solo io e la mia famiglia. Ripeto, assolutamente nessun litigio ma è accaduto qualcosa che poteva essere gestito meglio. Magari sarei potuto arrivare anche a 500 presenze in rossazzurro (ride, ndr)”.

Come fu, per te, approdare inizialmente al Catania?
“Io arrivai all’età di 20 anni ma già con ben 50 presenze in B alle spalle. Ho un ricordo non bello prima del trasferimento. Mancavano poche giornate alla conclusione del campionato, militavo tra le file del Parma e trovai una contestazione col fuoco a Catania. Noi giocatori eravamo in mezzo al campo e mi chiedevo «mamma mia, come si fa a giocare?». Qualche mesi dopo venni ceduto proprio al Catania. Il primo anno fu difficile perchè facevo il militare. Poi ho cominciato ad affezionarmi ed a legare con tutti. Sinceramente so di avere avuto non una ma più offerte, anche da qualche club di Serie A, però il nostro caro Angelo non ha mai voluto che io me ne andassi da Catania. Ricordo in un ristorante che il presidente di un squadra di B disse «ma chi è questo Morra? Servono una barca di soldi!». Nessuno potrà mai dire che non mi sono impegnato a Catania con cui ho fatto la C, la B e la A. Anni meravigliosi. Posso anche dire orgogliosamente di avere collezionato 500 partite da professionista nella mia carriera con 50 anni di calcio”. 

So che sei sempre attivo anche sui social, non manchi di seguire il Catania…
“Come faccio a non seguirlo? Impossibile. Io seguo il Catania perchè ce l’ho nel sangue. Ho una moglie siciliana che ho sposato a Catania, due figli catanesi. E’ la normalità seguire il Catania per me, dispiace solo che ci troviamo in una situazione delicata sull’extra campo che io da lontano fatico a comprendere. Tutti dicono che adesso si firma ma il tempo passa e ancora non ci sono novità. Nessuno può dimenticare quello che ha fatto la Sigi, leggo commenti ingenerosi nei loro confronti. Qualcuno dice addirittura che sarebbe stato meglio fallire. Questi signori, in realtà, hanno fatto un grandissimo lavoro. Adesso, se non hanno la forza economica per portare il Catania a certi livelli è un altro discorso. Spero che Tacopina si sbrighi a firmare, se no diventa una telenovela. E’ importante dotarsi di una società strutturalmente forte per fare una bella scalata. Spero si vada verso questa direzione. Se Tacopina mantiene le promesse, magari fra qualche anno ci troveremo a commentare altre cose”.

Come valuti il cambio alla guida tecnica del Catania?
“Contro la Viterbese non è stata una gran partita. Se un nuovo mister in tre partite porta a casa 9 punti si guarda solo a quello, ma sul piano del gioco grossi miglioramenti non se ne sono visti. Il portiere ha fatto delle buone parate, il centrocampo ha chiuso meglio, la difesa ha preso meno gol ma non so quante responsabilità abbia avuto mister Raffaele. Perchè i calciatori hanno dato, ad un certo punto, l’impressione di mollare? Qualcosa deve essere successo. Poi se un calciatore sbaglia un rigore e c’è una disattenzione difensiva, la responsabilità non è del tecnico. Io credo che Raffaele sia un allenatore preparato ma ha pagato l’andamento non troppo brillante della squadra. Sicuramente Baldini ha lavorato tanto sulla testa dei giocatori e questo avrà dato dei frutti. E’ arrivato da poco, non giudichiamolo ma per lui, intanto, parlano queste tre vittorie di seguito e la squadra sembra avere riacquistato morale. Qualcosa si comincia a vedere, speriamo bene. I risultati fanno sempre la differenza nel calcio”. 

E intanto si avvicinano i playoff…
“I playoff sono un terno al lotto e non c’è niente da fare. Non puoi dire che uno è più forte dell’altro. Gli spareggi vanno giocati fino all’ultimo secondo. Io ricordo Catania-Nocerina a Catanzaro. Venivamo da una rimonta straordinaria, arrivammo allo spareggio forse un pò stanchi ma con il morale alto. Eravamo sicuri di vincere con il supporto di 12mila catanesi, passammo in vantaggio ma poi furono loro a vincere. Gli spareggi sono gare particolari, al di là della posizione in classifica. In campionato puoi recuperare, lì se sbagli sei fuori. Poi il torneo di C è difficile. Il Catania ha una buona squadra, al pari delle altre. Tante formazioni non lo dicono, ma temono il Catania. Dispiace che non ci siano i tifosi perchè sarebbe stato un bel punto a favore del Catania, che ritengo però in grado anche di vincere i playoff. Molti parlano dell’Avellino e del Bari, nel caso dei biancorossi si fanno programmi da Serie ma ancora militano in C. Con la bocca non si vincono i campionati. Certo, se nel caso del Catania Tacopina firmasse darebbe ulteriore morale alla squadra, perchè un presidente forte che fa certi discorsi dà la carica a tutto l’ambiente”. 

A conclusione dell’intervista, Damiano Morra vuole aggiungere le seguenti parole: “Ci tengo a rivolgere un pensiero all’indirizzo di Stefania Sberna. Una perdita importante per il Calcio Catania. Di tanto in tanto scambiavamo qualche battuta. Mi è dispiaciuto molto quando ho saputo della sua scomparsa. Rivolgo un abbraccio affettuoso e sincero alla famiglia”. 

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"Le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi. Possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente". Parole del grande scrittore tedesco Johann Wolfgang Von Goethe che mi hanno spinto all'ideazione di 'TuttoCalcioCatania.com'. Un progetto che parte da lontano e si pone l'obiettivo di fare informazione responsabilmente e consapevolmente. Direttore della testata giornalistica catanese e "stakanovista editoriale", mi avvalgo del contributo di un gruppo di lavoro brillante e motivato.