ESCLUSIVA – Monaco: “Baldini ha scelto il modulo giusto. Mi proposi di allenare con Baiocco. Tacopina festeggia da tifoso”

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Gennaro Monaco

Ex difensore di Catania e Casertana, Gennaro Monaco è intervenuto con la consueta cordialità e disponibilità ai microfoni della redazione di TuttoCalcioCatania.com, in vista del match che vedrà le due squadre sfidarsi domenica al “Massimino”.

Gennaro, cuore diviso a metà?
“Ho portato in B la Casertana nel ’91. Sono stato voluto bene da tutti, ho un bel ricordo di Caserta. Ma devo dire che ho lasciato il segno un pò ovunque, avendo vinto tanto. Però il Catania lo metto sempre davanti a tutti. Il Catania è il Catania, non l’ho mai nascosto”.

Come vedi il Catania di Baldini?
“Molto bene. Ha avuto il merito di cambiare modulo attuando il 4-3-3, il più adatto per le caratteristiche dei giocatori del Catania. I risultati si sono visti, la partita di Catanzaro secondo me è fatta di episodi perchè, se quella punizione di Maldonado fosse entrata, sarebbe cambiato tutto. Lo considero un incidente di percorso, sono molto fiducioso per questo finale di stagione”.

Da dove ricavi questa fiducia?
“Dal fatto che la squadra tatticamente è disposta bene in campo, con Russotto e Piccolo il Catania ha la possibilità di fare la differenza in questi playoff. Piccolo se starà bene tra 15-20 giorni sarà sicuramente un valore aggiunto, dietro con Claiton e Silvestri penso che la difesa sia molto solida, Baldini ha diverse soluzioni sia in posizione centrale che sulle corsie laterali. C’è gente che fa gol, s’inserisce anche nelle palle inattive, ha tecnica. Vedo il giusto mix di qualità e quantità all’interno della rosa, mi ricorda un pò il nostro Catania dell’ultima promozione in B”.

Arrivati a questo punto della stagione, ti aspettavi qualcosa in più dal Catania?
“Vanno dati i meriti a Pellegrino che ha lavorato in una situazione molto difficile, venivamo quasi da un fallimento e lui ha messo i tasselli giusti per allestire un ottimo Catania. Puntava molto su Raffaele, che ha fatto un ottimo girone d’andata, ad eccezione della partita di Palermo. Pesa soprattutto il derby perso, non giocato da Catania. Raffaele ha svolto un buon lavoro ma si è intestardito giocando con la linea difensiva a tre. Il giro palla era troppo lento e le avversarie riuscivano a posizionarsi dietro la linea della palla, mettendo il Catania in difficoltà. Il 4-3-3, invece, ti dà la possibilità di attaccare meglio gli spazi, offre più soluzioni offensive. Ho visto il Catania dal vivo a Torre del Greco e la prestazione è stata davvero molto deficitaria. Il rigore fallito ci poteva stare, ma i giocatori erano a testa bassa dopo avere toccato il fondo. Si era spento qualcosa tra la squadra e l’allenatore, giusto cambiare”.

Quanto conta chiudere il campionato al quinto posto?
“E’ un piazzamento utilissimo in chiave playoff, con la squadra esperta ed i giocatori di qualità che il Catania si ritrova, arrivare quinti ti dà l’input di partire subito con il piede giusto dal primo turno, potendo iniziare un bel percorso. Magari come il Cosenza di Braglia, una squadra che si accomuna molto per qualità ed esperienza agli attuali giocatori del Catania secondo me”.

Che avversario sarà la Casertana per il Catania?
“La Casertana è una squadra giovane, ha giocato anche delle buone partite ma è fragile in difesa. Può fare gol ma ne prende diversi, non è un ostacolo insormontabile per i rossazzurri. Sicuramente verrà a giocarsela a viso aperto, non fa barricate”.

Che idea ti sei fatto di Tacopina?
“Se Tacopina prende il Catania, lo porta a grandissimi livelli. Come tutti i tifosi mi auguro che il closing si concretizzi al più presto. Da diversi mesi ho notato l’entusiasmo di Tacopina, che ha seguito il Catania anche allo stadio, praticamente festeggia da tifoso. Ha visto che il Catania gli può dare 50 anni di vita (ride, ndr). Percepisco segnali di positivi, parliamo di un personaggio importante che ha capito quanto sia forte il calore dei catanesi e sa che nel giro di 3-4 anni può raggiungere la Serie A. La passione dei tifosi rossazzurri è simile a quella della tifoseria del Napoli, avendo quasi lo stesso sangue”.

Si era davvero presentata la possibilità di allenare il Catania prima che arrivasse Baldini?
“Maurizio Pellegrino sapeva che, se ci fosse stata l’opportunità, avremmo potuto lavorare a Catania. Io e Davide ci sentiamo spesso, ci trovavamo sul concetto di partire subito col 4-3-3 come ha fatto Baldini e di lavorare in primis sulla testa dei giocatori. Perchè quando sei depresso ed i risultati non arrivano è la prima cosa da fare. Io e Baiocco abbiamo sempre dimostrato in carriera come entrare nella testa dei giocatori. La pensiamo allo stesso modo. E’ stata una mia proposta, quella di allenare il Catania in tandem con Davide. Chissà che in futuro non si possa ripresentare questa possibilità. Ne parlai anche a luglio con Lugnan, Di Julio. E’ un sogno che coltivo ancora, del resto nella vita si vive di sogni. Al di là di questo, rimango tifosissimo del magico Catania e vorrei vederlo presto in Serie A”.

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