CATANIA: come la cura Baldini ha rilanciato le ambizioni della squadra

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Dopo poco più di un mese dall’avvento di Francesco Baldini sulla panchina etnea, i risultati e le prestazioni del Catania sono decisamente migliorate, con 5 vittorie in 6 partite che hanno rilanciato ambizioni e motivazioni dell’Elefante. Questa netta inversione di tendenza è stata frutto del lavoro operato dal tecnico toscano, che ha agito non soltanto sulla testa dei calciatori ma anche sul piano tecnico-tattico con giocate palla a terra, una migliore occupazione degli spazi velocizzando il possesso, più ampiezza ed incursioni, una continua ricerca del fraseggio.

La prima modifica sostanziale è stata il passaggio alla difesa a 4 con conseguente arretramento dei due terzini Pinto e Calapai. Proprio i laterali difensivi hanno rappresentato una delle chiavi vincenti di queste ultime uscite stagionali, assicurando una spinta costante sulle fasce. Il canterano rossazzurro è addirittura riuscito a siglare due reti nelle ultime tre partite, risultando il migliore il campo nel match col Potenza e sbloccando (con la complicità del portiere dei falchetti) la contesa contro la Casertana. Altro aspetto da sottolineare sono i continui cambi di fronte che hanno favorito l’apertura delle maglie nelle linee difensive avversarie, consentendo così agli esterni offensivi ed alle mezzali di inserirsi negli spazi scoperti.

Da questo punto di vista è diventato fondamentale Luis Maldonado. Il regista ecuadoregno ha preso per mano la squadra, dettando i tempi di gioco ed effettuando verticalizzazioni illuminanti. Con l’avvento di mister Baldini, l’ex Chievo ha aumentato autostima e sicurezza, rendendosi molto pericoloso anche sui calci piazzati. Capita di commettere qualche errore in fase d’impostazione, ma deve essere inglobato in quel percorso di crescita e maturazione che può portare il metronomo ventiquattrenne ad interpretare con ottimi risultati il ruolo di regista. Nel 4-3-3 “baldiniano” dunque Maldonado rappresenta la mente e pertanto gli altri compagni di reparto possono essere considerati come il braccio.

Se Nana Welbeck è stato l’uomo in più della mediana durante tutto il decorso del campionato, in queste ultime settimane è salito alla ribalta Jacopo Dall’Oglio con quel mix di quantità, qualità, fisicità e grinta che lo hanno reso un titolare inamovibile della formazione etnea. Magnifico il suo “tiro da 3 punti” contro la Viterbese, così come trionfante è stata la sua cavalcata al “Simonetta Lamberti”, o i due cross telecomandati per le reti di Antonio Giosa. Al cospetto della Casertana, poi, il numero 23 ha dato prova di possedere un’altra importantissima caratteristica: la duttilità. Mister Baldini ha infatti schierato l’ex Brescia da falso nueve, svolgendo nel migliore dei modi un ruolo quasi del tutto inedito per lui.

Anche in avanti la cura Baldini ha portato risvolti positivi, rivitalizzando Reginaldo e Golfo. In particolar modo il trentasettenne brasiliano è apparso completamente trasformato rispetto alla prima parte di stagione, migliorando la propria condizione fisica ed entrando molto più nel vivo della manovra. In tal senso il gol inflitto alla Casertana (sua seconda rete stagionale) rappresenta un perfetto sunto del “nuovo” Reginaldo, con lo scatto, il dribbling a rientrare ed il rasoterra sul secondo palo che sono valsi il 2-0.

Nell’analisi generale sul Catania poi non possono essere trascurati i centrali difensivi. Prima del rientro di Tonucci e Silvestri, i due baluardi della retroguardia etnea sono stati Giosa e Claiton, calciatori che non fanno della rapidità il loro pezzo forte ma capaci di sopperire con esperienza, personalità, senso della posizione e capacità di giocare d’anticipo. Con il pieno recupero del capitano, la coppia centrale vista con la Casertana (il duo Giosa-Silvestri) sembrerebbe essere la più completa ed assortita. Vista l’attitudine prettamente offensiva della squadra, la retroguardia etnea lavora (e può ancora migliorare) per evitare di andare in ambasce se colta in contropiede. Bravissimo in molte occasioni anche il portiere Miguel Martinez.

Non bisogna dimenticare l’ultimo grande pregio della formazione etnea: l’intercambiabilità dei propri interpreti. Mister Baldini (escludendo Santurro e Confente) ha infatti concesso almeno qualche minuto di gioco a tutti i propri uomini, facendo sentire ciascun atleta ugualmente importante. Izco e Di Piazza rappresentano l’emblema perfetto di questa ritrovata meritocrazia, con le prestazioni domenicali che rappresentano la giusta ricompensa verso un profuso e prolungato impegno in allenamento. Il cambio di guida tecnica, indipendentemente da come si concluderà l’ultima gara di campionato, ha dunque giovato e rilanciato il Catania che adesso, pur partendo in sordina, senza pressioni, potrà sicuramente vendere cara la pelle nei playoff, infastidendo (e magari cogliendo di sorpresa) le favorite al salto di categoria.

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